Dopo un’apertura incerta, le borse americane imboccano con decisione la via dei guadagni e al giro di boa sono stabili in buon rialzo. Guadagna terreno soprattutto il Nasdaq, che e’ ormai a un passo dalla soglia psicologica dei 1.600 punti. Il Dow viaggia nettamente sopra gli 8.800, anche se ha restituito parte dei rialzi in seguito al mancato superamento di un’importante resistenza.
Da segnalare che dall’11 marzo l’S&P 500 ha guadagnato il 19%.
Alle 18:00 italiane (le 12:00 ora di New York) al New York Stock Exchange erano stati scambiati 659 milioni di pezzi, mentre al Nasdaq ne erano passati di mano 1.005 milioni. Al Nyse i titoli in rialzo erano 2.045, contro 1.069 in ribasso, mentre al Nasdaq il rapporto era di 1.966 a 1.016. I nuovi massimi al Nyse erano 210, contro 3 nuovi minimi, mentre al Nasdaq il rapporto era di 181 a 8. L’indice della volatilita’ implicita VIX segnava un calo dello 0,73%, a 21,84 punti. Al mercato obbligazionario, il rendimento sulla scadenza a 10 anni (TNX), benchmark della categoria, si attestava al 3,37%, mentre quello sulla scadenza a 2 anni era all’1,29%.
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”L’attuale rally del comparto equity appare molto piu’ in salute di quello che era nato dai minimi registrati a luglio e ad ottobre 2002 – osserva Liz Ann Sonders, chief investment strategist di Charles Schwab, intervistata da Bloomberg Radio -. Abbiamo avuto una stagione degli utili decisamente migliore e i volumi sono piu’ alti”.
Ad innescare gli acquisti e’ stato oggi il dato in linea con le previsioni sul Pil del primo trimestre (+1,9%, contro la precedente rilevazione di +1,6% e il +1,4% del quarto trimestre 2002), che lascia ben sperare nella ripresa.
”In un periodo che e’ stato probabilmente il peggiore dell’anno per l’economia a stelle e strisce, abbiamo fatto un po’ meglio del previsto – dice a Bloomberg.com Thomas Madden, market strategist di Federated Investors -. Cio’ conferma che a livello macroeconomico qualcosa si sta muovendo”.
Ha leggermente deluso le previsioni, invece, il dato sui sussidi di disoccupazione, che per la quindicesima settimana consecutiva si sono attestati sopra la soglia psicologica delle 400.000 unita’. Ma dal rapporto emergono anche segnali positivi. In particolare, la media mobile a quattro settimane, indicatore meno volatile e quindi piu’ attendibile, continua a scendere (si e’ attestata a 427.000 unita’, il livello piu’ basso delle ultime sei settimane).
Per quanto riguarda i profitti delle aziende, nel complesso positiva la trimestrale della societa’ di tlc
Qwest (Q – Nyse), che ha registrato perdite nettamente inferiori alle attese ma ha deluso leggermente sul fatturato.
Al mercato dei cambi, il dollaro torna a perdere terreno nei confronti dell’euro sull’onda della debolezza del mercato del lavoro. “Una valuta sopravvalutata, l’appiattimento della curva dei rendimenti statunitense e la noncuranza delle banche centrali sono i fattori che contribuiscono maggiormente al calo del biglietto verde”, sottolinea Yianos Kontopoulos, chief global foreign exchange strategist di Merrill Lynch, interpellato da CBS Market Watch.
Al contempo pero’ crescono le attese per un taglio dei tassi UE di 50 punti base nella riunione del 5 giugno della Bce. Le prospettive di un allentamento della politica monetaria dovrebbero rendere meno appetibili i titoli denominati in euro.
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