Dopo un mese di lentissima risalita, torna a scendere con decisione l’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) il tasso al quale le principali banche europee si scambiano i prestiti a termine e utilizzato come tasso di riferimento per i mutui a tasso variabile. Al fixing di oggi, giovedì 25 giugno, la scadenza mensile, 365 giorni, è risultata pari allo 0,84% quasi 8 punti base in meno rispetto allo 0,923% di ieri. La scadenza mensile a 360 giorni è scesa allo 0,828%, tornando vicinissima ai livelli del 18 maggio scorso quando aveva registrato il minimo storico (0,816%).
Più contenuto il calo per l’Euribor trimestrale: la chiusura di oggi rilevata dalla Federazione delle banche europee è stata pari all’1,145% (360 giorni) contro l’1,195 di ieri.
Il nuovo calo dei tassi interbancari è la diretta conseguenza della decisione, seza precedenti con cui ieri la Banca centrale europa ha rifinanziato il sistema bancario dell’Eurozona per 442 miliardi di euro coinvolgendo 1.121 istituti di credito continentali. Alle banche italiane andrà circa il 10% dell’importo.
Il nuovo calo dei tassi Euribor si rifletterà positivamente sulle rate dei mutui variabili, dopo che nell’ultima decade di maggio era stata registrata un’inversione di tendenza che aveva portato ad un piccolo recupero del tasso. A beneficiarne saranno soprattutto i mutui varibili con adeguamento mensile della rata. Più lento e con meno scossoni sia verso l’alto che verso il basso, l’adeguamento delle rate dei mutui variabili con variazione trimestrale del tasso di interesse. Le variazioni sono legate ai diversi tipi di contratto: in genere si tiene conto della media del periodo (un mese o tre mesi) ma sul mercato sono abbastanza diffusi anche contratti più “volatili” il cui tasso di interesse è fissato mensilmente in base al fixing dell’Euribor ad un mese nell’ultimo giorno lavorativo del mese precedente.