Società

MUTUI, FATICA ANCHE L’ ITALIA
PIU’ RICCA

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(WSI) –
Il rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea e l’arretramento dell’industria manifatturiera lasciano un segno sempre più tangibile nel Nord-Ovest, ovvero in una Italia che fu prettamente industriale e tra le aree più ricche d’Europa. La spia rossa si accende grazie a un sensibile calo nell’erogazione dei mutui, spiegabile anche, ma non solo, con l’aumento dei tassi sui mutui di circa 1,39 punti in 18 mesi.

Secondo dati Bankitalia elaborati da Kiron (gruppo Tecnocasa), in Lombardia, Piemonte e Liguria, nel primo trimestre 2007 è stato registrato un eloquente -5,2 per cento. Tanto più eloquente se il dato viene messo a confronto con la media nazionale (-1,6%, primo calo da sei anni a questa parte) e sorattutto con il +1,6% dell’Italia centrale e nord-orientale. Segna zero il barometro del Sud, mentre le isole toccano il picco negativo: -6,1 per cento.

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Altra coordinata che fa riflettere: è Milano la grande città italiana in cui il calo delle erogazioni dei crediti ipotecari morde maggiormente, visto che si sfiora il -6%, da 1.825 a 1.722 miliardi di euro. Al contrario Roma e Torino tengono ancora (-0,1%). Tornando al Nord, province che fino a qualche tempo fa brillavano per ricchezza creata e solidità dei patrimoni ora guidano la classifica negativa redatta da Kiron su dati di Via Nazionale: dopo il record negativo di Isernia (-48,8%) seguita da Nuoro, La Spezia e Aosta, a dare segni di sofferenza ci sono il Verbano-Cusio-Ossola (-25,1%), Como (-24,6%) e, spostandosi più a Est, Vicenza (-11%). Ancora a Nord-Ovest le famiglie che accendono meno mutui per la casa sono a Vercelli (-11,7%), Bergamo (-7,7%), Brescia (-6,4%) e Reggio Emilia (-6,2%).

A Nord crescono, in controtendenza, soprattutto il Trentino-Alto Adige (+32% Bolzano e + 17,1% Trento) e, tra le grandi città Bologna e Parma (rispettivamente con il +16% e il +15,5%).

Quanto alle previsioni nel breve periodo «si può affermare – commenta Renato Landoni, presidente di Kiron Partner – che il mercato del credito alle famiglie in Italia per l’acquisto dell’abitazione comincia a dare qualche segnale di rallentamento. Proprio perché il dato analizzato riguarda solo il primo trimestre 2007, risulta ancora prematuro parlare di una vera flessione del mercato. Giocheranno un ruolo fondamentale gli eventuali rialzi futuri dei tassi da parte della Bce (si pensa a uno o due possibili ritocchi entro l’anno, fino a un messimo del 4,50%, ndr).I recenti interventi della Banca Centrale Europea sul tasso di sconto hanno determinato un rialzo del costo delle rate».

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