Per le banche la crisi avviata con il tracollo del credito immobiliare statunitense ad alto rischio sarà la più grave da 30 anni a questa parte, più drammatica del cosiddetto ‘Black Monday’ del 1987, del crollo dei mercati asiatici del 1998 e dello scoppio della bolla sui titoli tecnologici. E’ questo il parere degli analisti di Morgan Stanley e di Oliver Wyman, che hanno messo a punto un ‘report’ congiunto su questa crisi.
I ricavi per le banche d’ investimento secondo gli analisti sono destinati a contrarsi del 20% quest’ anno, mentre le svalutazioni ulteriori ammonterebbero a circa 75,0 miliardi di dollari. Già questo mese potrebbero inoltre evaporare gli utili conseguiti nei sei trimestri precedenti, con la conseguenza che la crisi diverrebbe ancora più grave di quella degli anni ’80 sul mercato delle cosiddette obbligazioni-spazzatura che mando’ a rotoli Drexel Burnham Lambert.
I ricavi bancari derivanti dall’ attività creditizia inoltre secondo il ‘report’ dovrebbero calare fino al 60,0% e le aziende dovranno fornire un maggiore livello di trasparenza agli investitori che rilevano i loro prestiti.