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MURDOCH COMPRA IL WALL STREET JOURNAL

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La News Corporation di Rupert Murdoch sborserà 5,6 miliardi di dollari per entrare in possesso di Dow Jones & Co. Questo il prezzo ufficiale della transazione reso noto stamani con un comunicato. Gli azionisti di Dow Jones, secondo quanto riferisce Bloomberg, riceveranno infatti 60 dollari ad azione, il 4,6% in più rispetto alla chiusura del titolo ieri in Borsa e il 65% rispetto al 30 aprile, quando l’offerta di Murdoch venne resa nota guarda il video

L’impero mondiale di Rupert Murdoch

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Lo stallo delle trattative sulla vendita del prestigioso gruppo editoriale a Rupert Murdoch, secondo quanto spiegato dal network tv di proprietà della General Electric, si è risolto dopo la disponibilità espressa dal tycoon ad accollarsi le spese per le commissioni che i Bancroft, che da oltre 100 anni controllano Dow Jones & C. e il Wall Street Journal, dovranno versare ad advisor, avvocati e consulenti vari per chiudere l’operazione. Il loro ammontare, il cui calcolo è tuttavia ancora in corso, dovrebbe essere di almeno 30 milioni di dollari. Si tratta di una briciola in confronto ai 5 miliardi (60 dollari per azione Dow Jones) che il magnate si appresta a pagare per rilevare il gruppo e il pezzo più pregiato.

Sulla scia delle indiscrezioni il titolo della Dow Jones ha preso il volo a Wall Street: le azioni della casa editrice guadagnano l’11%, salendo a 57,15 dollari e avvicinandosi ai 60 dollari unitari previsti dall’offerta di News Corp, che in America possiede, tra l’altro, la catena satellitare e via cavo Fox e il quotidiano New York Post (in Italia controlla la tv satellitare Sky e in Gran Bretagna il network BSkyB e il prestigioso quotidiano The Times).

Propio il mese scorso su Fox è partito il tanto atteso canale dedicato al business e alla finanza: l’idea di Murdoch è di utilizzare gli editorialisti e le firme del quotidiano finanziario (sono circa 350 giornalisti) per arricchire l’offerta del canale tematico.
Nella Dow Jones & C. Rupert Murdoch, fino a martedì mattina, poteva contare sul 29% delle azioni, mentre ai Bancroft è attribuito il 65% dei diritti di voto in assemblea. Per ora il Wall Street Journal online asserisce che non c’è alcun segnale che i membri chiave della famiglia Bancroft – il cui voto a favore dell’accordo con News Corp viene reputato necessario per la conclusione dell’affare – accetteranno la transazione proposta dal tycoon.

Anche il New York Times in edicola martedì considerava ormai fatta l’intesa tra Murdoch e i Bancroft per il controllo di Dow Jones & C., il gruppo editoriale statunitense che controlla il Wall Street Journal. Tra i principali azionisti del gruppo e l’uomo d’affari si era inscenato un vibrante braccio di ferro, visto che molti esponenti della famiglia si dicevano preoccupati per l’influenza del miliardario australiano proprietario della News Corp. sulla linea editoriale del giornale.

Per la verità pareva esserci uno spiraglio per un’offerta concorrente: quella dell’imprenditore Brad Greenspan, che – secondo la Reuters – sarebbe riuscito a mettere insieme cinque società e investitori pronti a farsi avanti per rilevare una partecipazione in Dow Jones. Nella cordata sembravano esserci Intel Corp, Intel Capital, Apex Partners, Jana Partners (del gruppo giapponese Softbank) e Trafelet. Un altro soggetto pronto a investire sarebbe poi Dieter von Holtzbrink, ex membro del board di Dow Jones che si è dimesso per protesta contro l’offerta di Murdoch.

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