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Mps, via libera della Bce alla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi

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Dopo la Commissione Ue, anche la Bce dà il via libera alla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi del Monte dei Paschi di Siena. La banca, in una nota del 5 settembre, ha comunicato di aver avuto da Francoforte l’approvazione dell’operazione, che andrà al vaglio dell’assemblea dei soci il prossimo 15 settembre.

Il risultato del voto appare scontato, visto la quota di controllo del 64% dello Stato attraverso il ministero dell’Economia. Lo scorso 31 agosto, i proxy advisor Iss e Glass Lewis avevano consigliato agli azionisti di Monte dei Paschi di Siena di votare in favore all’aumento di capitale. Secondo Iss, “nonostante la diluizione significativa, l’operazione proposta è supportata da una motivazione convincente“, Mentre per il proxy Glass Lewis l’operazione è una componente fondamentale del piano di “consolidamento del capitale della banca, che è la chiave per la sua redditività a lungo termine“. Come tale, l’approvazione dell’aumento di capitale è “nell’interesse degli azionisti”.

L’autorizzazione – aggiunge Rocca Salimbeni – si aggiunge al completamento dell’iter autorizzativo da parte della DG Competition della Commissione europea. La banca senese dovrà effettuare un’operazione di mercato con l’apporto di investitori privati, che dovrebbero investire 900 milioni nella banca, che andrà successivamente ri-privatizzata.

Aumento di capitale da completare tra fine ottobre e inizio novembre

Il gruppo bancario che, tramite il ceo Luigi Lovaglio, ha fatto sapere di voler completare l’operazione tra fine ottobre e inizio novembre, ha intanto avviato il confronto con i sindacati di Mps sulla revisione del modello organizzativo della banca, necessaria per rimodellare le strutture e l’operatività di Siena al ridimensionamento degli organici previsto dal piano industriale. La banca ha raggiunto un accordo con i sindacati per 3.500 uscite incentivate entro novembre, con una spesa una tantum stimata in 800 milioni di euro, che sarà finanziata con l’aumento di capitale e risparmi annui stimati in 270 milioni.

Mps: come è andato il primo semestre

Mps ha chiuso il primo semestre con un utile di 27,2 milioni di euro, in calo dell’86,5% sullo stesso periodo del 2021, che aveva beneficiato del “maggior contributo” di plusvalenze sulla cessione di titoli e della valutazione delle attività fiscali differite e di minori accantonamenti su crediti.

Insieme ai conti, da cui è spuntato un inatteso aumento delle richieste danni per 1,8 miliardi di euro, il Monte ha annunciato l’allargamento ad altre quattro banche del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale, che i soci dovranno approvare in assemblea il prossimo 15 settembre, e la vendita di un pacchetto di crediti deteriorati da 917 milioni a illimity, Intrum e Amco.

Il titolo di Mps, intanto, continua nella sua parabola discendente. In mattinata, le azioni lasciano sul terreno il 3,5% a 0,31 euro, allargando così il rosso da inizio anno (-66%).