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MPS: balzo cds per assicurarsi contro rischio default

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New York – Aumentano i cds, ovvero i credit default swap, per assicurarsi contro il rischio di un default di Banca Monte dei Paschi di Siena. Secondo quanto riporta Bloomberg, per assicurare debito subordinato di MPS per un valore di 10 milioni, bisogna pagare 2,75 milioni, ovvero una cifra superiore di 1,7 milioni rispetto a quella pagata a inizio 2012. I cds sono contratti che vengono stipulati per proteggersi contro il rischio di default o fallimento di uno stato o di un altro emittente di titoli di debito. La sfiducia nei confronti di MPS è stata alimentata dai risultati di bilancio comunicati giorni fa e da continue speculazioni su un’imminente nazionalizzazione dell’istituto senese (leggi sotto).

Guardando alle quotazioni della banca, la performance a un anno è di un calo -44,40%. Negli ultimi sei mesi il titolo ha fatto -46,8%.

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Roma – Lo scorso 20 agosto Wall Street Italia ha parlato di alcune indiscrezioni, secondo cui MPS potrebbe diventare la prima banca italiana, dagli anni novanta, a veder entrare nel suo capitale il governo. Ricordando come, secondo
Secondo una legge approvata nel mese, MPS avrebbe dovuto consegnare al Tesoro italiano azioni in cambio di interessi sul debito, nel caso in cui soffrirà una perdita di bilancio su base annua. LEGGI rumors, sezione insider MPS: lo stato italiano pronto a entrare nel capitale?.

Ora, stando a fonti di bilancio, si apprende la quota che lo stato si appresta a rilevare. LEGGI rumors, sezione insider MPS: la quota che lo stato si prepara ad acquistare.

Wall Street Italia ha anche parlato del rischio di una nuova svalutazione di Banca Antonveneta. MPS: verso ennesima svalutazione Banca Antonveneta? e anche questo rumor si è rivelato attendibile visto che le perdite sofferte da MPS nei conti pubblicati l’altro ieri sera hanno messo in evidenza le svalutazioni sugli avviamenti, principalmente sulla controllata Antonveneta, che è stata svalutata per 1,53 miliardi di euro e ormai azzerata in bilancio.

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ore 10:09 – MPS cede oltre -7% ma ha perso fino a -11%, con il titolo che è stato sospeso per eccesso di ribasso più volte.

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Milano, ore 9:33 – MPS peggiora e incrementa le perdita con un calo -9,5%. I conti hanno messo in evidenza una forte perdita e il Fatto Quotidiano parla chiaramente di una banca che di avvia verso il processo di nazionalizzazione, dopo aver ricevuto già aiuti dallo stato.

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Milano, ore 9.28 – MPS rimane sotto i riflettori, confermandosi oggi la nota dolente di Piazza Affari. Il titolo non è riuscito subito a fare prezzo, aprendo 28 minuti dopo l’avvio di Piazza Affari con una perdita -6,7%. Pesano i conti peggiori delle attese e le parole proferite dal presidente Alessandro Profumo.

Il titolo è stato colpito dalla decisione di Citigroup di tagliare la raccomandazione sul titolo da Neutral a Sell, con il prezzo obiettivo che è stato ridotto da 0,19 a 0,17 euro. Sell anche da parte di Deutsche Bank.

Il gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di 1,617 miliardi di euro rispetto all’utile di 216 milioni registrato nel corrispondente periodo dello scorso anno. Lo comunica una nota della banca. Sul conto economico hanno pesato le svalutazioni degli avviamenti per 1.528 milioni di euro e le svalutazione degli attivi finanziari per 115 milioni.

Il margine di intermediazione primario (margine interesse e commissioni nette) e’ stato pari a 2.490 milioni (-3,1% su base annuale). In aumento i crediti deteriorati netti con una copertura del 39,2%. Flusso di ingresso di nuove sofferenze per circa 711 milioni di euro (+12% rispetto al trimestre precedente).

Flussi di ingresso a incaglio di circa 671 milioni, in calo del 7% sul trimestre precedente. Raccolta diretta a 132,4 miliardi (-1,7% su base trimestrale), impieghi invariati a 144,5 miliardi. Netto miglioramento del Core Tier 1, ante nuovi aiuti statali, che raggiunge il 10,8% (8,85% al netto dei Tremonti bond). Acquisiti nel semestre oltre 46 mila nuovi clienti.

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Roma – ”Questa banca perde quattrini dal punto di vista operativo, non guadagniamo un euro e cosi’ non possiamo andare avanti perche’ cosi’ il posto di lavoro lo perdono tutti. Bisogna guardare in faccia la situazione”. Lo ha detto Alessandro Profumo, presidente di Mps, intervenendo, ieri sera, a un dibattito nell’ambito della festa del Pd senese.

Profumo, che e’ stato protagonista di un prolungato e vivace ‘botta e risposta’ con alcuni dipendenti del Monte presenti nello spazio dibattiti, ha ribadito gli obiettivi di riduzione dei costi del piano industriale. I dipendenti delle 400 filiali che saranno chiuse saranno reimpiegati: ”1.250 spostati in altri sportelli e 500 in attivita’ di sviluppo”.

Per quanto riguarda gli oltre 2.000 dipendenti del Consorzio che gestisce il back office, il manager ha detto che ”se nel corso delle discussioni verranno identificate delle soluzioni alternative che diano dei risparmi strutturali omogenei a quelli del piano industriale a noi andra’ bene”. Altrimenti la prospettiva e’ quella dell’esternalizzazione: ”Le attivita’ amministrative – ha ricordato – assorbono e assorbiranno sempre meno attivita’ di lavoro. il nostro auspicio e’ quello di riuscire a creare un polo che consenta di assorbire attivita’ amministrative anche da altre aziende”.

Nel dibattito con il pubblico, Profumo ha assicurato che per i risparmi ”incideremo dappertutto, anche sulle consulenze” e che ”gli unici veri potenziali licenziamenti riguardano 100 dirigenti. Apriremo discussioni – ha assicurato – ma questa e’ l’unica area in cui si ipotizzano risoluzioni di lavoro in modo non concordato”. Comunque, ha concluso il manager, quelli stabiliti dal piano sono ”obiettivi che voglio raggiungere, bisogna vedere se con piu’ o meno strepiti”.

Profumo ha affermato che di fatto il Monte dei Paschi di Siena ha deciso di fare delle ”scelte” per vivere altri 540 anni, ma deve essere ”chiaro” che questa prospettiva e’ messa a ”forte rischio”, la ”senesita”’ e’ stata di fatto ”perduta” e deve essere ”riconquistata”.

”Bisogna – ha detto Profumo – razionalizzare il sistema distribuitivo e fare delle scelte. O facciamo delle scelte e cerchiamo di stare in piedi o a un certo punto non stiamo piu’ in piedi. Il Monte dei Paschi ha detto che le scelte le vuole fare perche’ ha vissuto 540 anni e vuole vivere altri 540 anni ma il fatto di vivere 540 anni, lo dico in modo chiaro, e’ messo a forte rischio. Perche’ noi oggi abbiamo una banca che vale 2,8 miliardi e abbiamo soldi dallo Stato per 3,4. La senesita’ e’ stata, di fatto, perduta, noi cerchiamo di riconquistarla, diciamolo con chiarezza. Se si pensa che i 3,4 miliardi dello Stato fossero una cosa dovuta al Monte dei Paschi dico che purtroppo non e’ cosi’: sono aiuti di Stato”.

Profumo ha anche ricordato che l’obiettivo e’ quello di restituire circa 2,9 mld entro il 2015. A proposito del Monte, Profumo ha invitato a decidere ”se questa banca e’ un valore per il territorio perche’ fa bene la banca o se e’ un valore per il territorio perche’ e’ occupatore di ultima istanza. Io – ha riflettuto – personalmente penso che questa banca debba essere un valore per il territorio perche’ fa bene la banca perche’ se fa l’occupatore di ultima istanza scomparira’ e non sara’ piu’ nemmeno l’occupatore di ultima istanza”.

Il manager ha comunque manifestato motivi di ”ottimismo” perche’ ”abbiamo dimensioni sufficienti per fare economie di scala e investimenti, possiamo avere un futuro positivo ma dobbiamo superare questo momento di cambiamento che e’ complesso”.

Parlando dei problemi dell’Italia, Profumo ha sottolineato di essere a favore di una patrimoniale. “Una patrimoniale io la vedrei con grande favore, ma so che genera molti dibattiti anche all’interno del Partito democratico”. Lo ha detto, intervenendo a un dibattito con l’europarlamentare Leonardo Domenici nell’ambito della festa del Pd senese.

Moderati da Cesare Peruzzi de ‘Il Sole 24 Ore’, Profumo e Domenici hanno affrontato il tema ‘L’Europa dei popoli e la dittatura dei mercati’. Profumo ha rilevato che ”sicuramente i mercati hanno un potere molto forte” e che ”dobbiamo capire non solo come regolarli ma anche come supervisionarli”, evitando di parlarne pero’ in una ”accezione negativa”.

”Continuiamo – ha spiegato – a lamentarci dello spread e delle agenzie di rating ma non facciamo mente locale sul fatto che abbiamo accumulato un debito di quasi 2 mila miliardi di euro, pari a circa il 120% del Pil, che per il 50% e’ in mano a non italiani. Questo debito e’ abbastanza sicuro, perche’ c’e’ anche tanta ricchezza privata, il che e’ come dire facciamo una patrimoniale, cosa che io vedrei con grande favore”.

Profumo ha anche rilevato che l’Ue, sulla regolamentazione del mercato, ”non ha fatto male”, creando tre Autorita’ ”per le quali si parla ora di un ulteriore rafforzamento. Se questo rafforzamento non avviene e’ difficile che il mercato si integri”. Il numero uno di Rocca Salimbeni ha anche ricordato che negli ultimi anni ”abbiamo prestato molti piu’ quattrini di quanto abbiamo raccolto e in passato soggetti europei hanno consentito di fare questo. Se il Monte fosse una banca solo senese potremmo dire che i senesi alla banca hanno dato 100 euro e noi ne abbiamo impiegati 130. Se non ricreiamo un sistema europeo non riusciremo a finanziare questi differenziali e questo sara’ un problema colossale per l’economia italiana ed europea”.