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MPS -9% per aumento capitale. Consob vieta vendite allo scoperto ma non basta

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ROMA (WSI) – Mps resta pesante in Borsa dopo la stretta Consob sulle vendite allo scoperto sul titolo. Sono intensi gli scambi e con oltre 933 milioni di azioni trattate è passato di mano l’8% circa del capitale dell’istituto. Nel finale le quotazioni scivolano oltre -9% a 0,227 euro.

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SIENA (WSI) – Forse tre miliardi di aumento di capitale non basteranno. E’ questa l’ipotesi, raccolta dall’ANSA, che sta circolando ai piani alti del Monte dei Paschi di Siena e delle banche d’affari coinvolte nel piano di rafforzamento del gruppo. Secondo quanto riferiscono più fonti, i vertici dell’istituto guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola starebbero valutando di portare il tetto massimo dell’operazione fino a 5 miliardi di euro.

In pesante calo i titoli in Borsa, che dopo una sospensione per eccesso di ribasso vengono riammessi agli scambi con un calo del 7,13% a 0,233 euro. La banca ha confermato che è in fase di valutazione l’importo sull’aumento di capitale in vista del rimborso integrale dei Monti bond.

Dal quartier generale di Rocca Salimbeni arriva un secco no comment, così come da altre banche impegnate nella maxi-operazione. Allo stato attuale, riferiscono però diverse fonti, si tratterebbe di un’ipotesi già al vaglio del consorzio di garanzia guidato da Ubs, al fianco di Citigroup, Goldman Sachs e Mediobanca. A questi si aggiungono inoltre Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, JpMorgan, Morgan Stanley e Société Générale in qualità di joint bookrunners.

L’ipotesi d’incremento dell’importo dell’aumento dovrà quindi incassare il placet delle banche per poi passare all’attenzione del consiglio d’amministrazione. Nell’eventualità poi al vaglio dell’assemblea straordinaria degli azionisti. E se così fosse la banca non andrebbe più sul mercato a raccogliere capitali a maggio ma più avanti, magari giugno.

Da escludere infatti, visti i tempi giuridici, che si possa integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 29 aprile, già convocata per approvare il bilancio e per varare una serie di modifiche dello statuto (tra cui quelle sulla rappresentanza delle quote rosa e degli indipendenti in Cda).

L’incremento dell’aumento, si apprende, permetterebbe alla banca di poter rimborsare come promesso al Commissario europeo, Joaquin Almunia, entro fine 2014 i 3 miliardi di aiuti di Stato incassati grazie alla sottoscrizione dei Monti bond e di avere maggiori risorse all’interno della banca in vista anche dell’esito dell’asset quality review e dei prossimi stress test.

In attesa di vedere la reazione della Borsa a questa ipotesi, peraltro avanzata nelle scorse settimane da diversi osservatori del mercato come Davide Serra del fondo Algebris (aveva ipotizzato un aumento da 6 miliardi), bisognerà vedere come reagiranno i nuovi soci dell’istituto senese.

Da poco più di una settimana infatti la Fondazione Mps guidata da Antonella Mansi è scesa definitivamente al 2,5% di Mps, vendendo una quota del 6,5% a Fintech Advisory e Btg Pactual Europe, con cui ha siglato un patto parasociale sul 9% del capitale che garantisce ai pattisti di essere un nocciolo duro in vista della nomina del prossimo consiglio d’amministrazione (2015).
(Ansa)