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MORGAN STANLEY:CINA E MESSICO ASSI PIGLIATUTTO

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Secondo uno studio effettuato dalla banca d’affari Morgan Stanley, ci sono segnali di una forte concentrazione degli investimenti esteri su alcuni paesi in via di sviluppo nei prossimi due anni.

L’FDI, indicatore che misura il volume del capitale investito dai paesi non statunitensi a livello mondiale, e’ la principale fonte privata d’investimento per i mercati emergenti.

Negli anni 90′ e’ stata la Cina a detenere il primato nell’afflusso di investimenti conseguendo il 25% dell’FDI. Il paese orientale ha costituito un mercato particolarmente florido e attraente rappresentando una piattaforma di esportazioni per molte multinazionali negli ultimi dieci anni.

Distanziato al secondo posto troviamo il Brazile con il 9% conseguito nel periodo 1990-99. A ruota seguono i paesi dell’ America latina come il Messico con il 7,4% e Argentina con il 5,6%. Notevole e’ anche il dato riportato da Singapore pari al 5,7%.

Quest’anno il volume di investimenti esteri ha subito una leggera flessione anche se c’e` fiducia tra gli analisti di Morgan Stanley in una lenta ma graduale ripresa per il prossimo anno.

Nel 2000, secondo il report della banca d’investimenti, tra i 170 stati in via di espanzione solo 10 avrebbero attirato il 70% del totale degli investimenti, mostrando un forte decentramento del capitale investito.

I dati riferiti all’anno scorso confermano l’oligopolio della Cina, del Brasile e Messico con un cumulativo 37% dell’FDI, pur facendo spostare l’ago della bilancia verso il Messico che ha segnalato un valore d’investimenti tre volte superiore rispetto al 1996.

A livello regionale la concentrazione e’ ancora piu’ evidente.

In America Latina il Messico e il Brasile detengono i due terzi degli investimenti esteri. In Asia il livello di concentrazione e’ ancora piu’ elevato con la citta’ di Honk Kong e la regione cinese che hanno riportato 3/4 degli investimenti nella regione.

Da notare in Europa Centrale l’egemonia della Polonia e la Cecoslovacchia, paesi che da soli attirano il 60% degli investimenti esteri con la Polonia che l’anno scorso ha fatto segnalare un investimento di $10 miliardi, un valore 12 volte superiore a quello riportato nel periodo 1989-94.