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Morgan Stanley pronta a licenziare 2 mila dipendenti, salvi i consulenti finanziari

Mentre Wall Street naviga in acque agitate, la principali banche d’affari proseguono sulla strada della riduzione dei costi, anche attraverso la riduzione del personale. L’ultima big bank pronta a “mettersi a dieta” è Morgan Stanley che, stando alle indiscrezioni di Bloombrerg, sarebbe pronta a licenziare 2 mila dipendenti entro fine mese. Se confermata, si tratterebbe della prima significativa riduzione del personale attuata sotto la guida del ceo Ted Pick. Unici a salvarsi sono i circa 15.000 consulenti finanziari.

Le cause della decisione

La mossa fa parte di una strategia più ampia per controllare i costi e migliorare l’efficienza operativa, in un contesto economico incerto e con una bassa rotazione del personale. Secondo quanto scritto da Bloomberg, la decisione di ridurre il personale sarebbe stata stata presa prima delle recenti fluttuazioni di mercato e coinvolgerebbe diverse aree dell’azienda. Questo taglio rappresenta circa il 2-3% della forza lavoro totale di Morgan Stanley, che conta circa 80.000 dipendenti.

Nonostante le difficoltà attuali, Morgan Stanley sta aumentando il numero di dipendenti a livello senior nel settore dell’investment banking, in previsione di una ripresa del mercato dei capitali. Questo atteggiamento ottimistico è stato confermato nei giorni scorsi dalle dichiarazioni del co-presidente Dan Simkowitz, secondo cui, sebbene le fusioni e acquisizioni e le nuove emissioni di azioni siano “in pausa”, la società è pronta a cogliere le opportunità future.

Cosa succede nel settore bancario

Morgan Staley non è la sola banca Usa impegnata nella riduzione del personale. Goldman Sachs ha, di recente, annunciato l’intenzione di anticipare il processo di revisione annuale delle performance , prevedendo una riduzione del personale del 3%-5% mentre Bank of America ha recentemente eliminato 150 posizioni junior nel settore dell’investment banking,

La sforbiciata della forza lavoro delle big bank di Wall Street si inserisce in un contesto economico in parte caratterizzato da incertezza economica in gran parte causata dall’aggressiva politica commerciale di Donald Trump. Ma anche dall’inflazione e le tensioni geopolitiche. I banchieri che si aspettavano una forte ripresa dei mercati dei capitali dopo l’elezione di Trump, hanno dovuto ricredersi.

Nei primi mesi del 2025, il volume delle operazioni di fusione e acquisizione, delle IPO e delle emissioni di debito è diminuito significativamente riducendo le commissioni per le banche e rendendo necessario ridurre il personale nel settore dell’investment banking.  Senza contare che l’adozione di tecnologie avanzate come l’Intelligenza artificiale sta sostituendo gradualmente il lavoro umano in molte aree, come il servizio clienti e la gestione dei rischi, portando a una riduzione della domanda di personale tradizionale. Tutto questo mentre i principali indici di Wall Street viaggiano in territorio di correzione. 

Parlando del futuro, Chris Connors, consulente presso Johnson Associates, ha dichiarato: “Prevediamo un aumento del ritmo dei licenziamenti poiché l’inizio dell’anno ha influenzato negativamente le prospettive per i risultati annuali dell’investment banking, in particolare nel settore della consulenza”