I titoli delle societa’ emittenti carte di credito sono vulnerabili al rallentamento dell’economia e gli investitori dovrebbero alleggerire le loro posizioni.
Questo e’ il suggerimento di un recente rapporto di Morgan Stanley Dean Witter che sottolinea che al raffreddamento dell’economia si associa un aumento dei fallimenti personali e una conseguente perdita delle societa’ di credito.
Non solo; durante la crescita economica la saturazione del mercato del lavoro e l’aumento del mercato azionario hanno incoraggiato la spesa dei consumatori, mentre un’inversione di tendenza potrebbe rallentare gli acquisti a credito.
Gia’ ci sono segnali di effetti negativi su alcune societa’. CompuCredit Corp. (CCRT) ha annunciato utili inferiori alle previsioni con perdite invece superiori alle aspettative.
Providian Corp. (PVN) ha registrato nel terzo trimestre un calo del 24% sulle singole commissioni e Capital One Financial Corp. (COF) prevede per il 2001 un aumento delle perdite.
Gli analisti concordano che l’intero settore sia in agitazione, ma alcuni ricordano che queste societa’ stanno dimostrando una crescita notevole – di media una crescita del 25% degli utili per azione – e che pertanto il calo dei prezzi potrebbe solo rappresentare un affare per gli investitori.
Meredith Whitney di First Union Securities giudica poi il settore delle carte di credito in una posizione di crescita e prevede che le sue societa’ beneficieranno della tendenza delle banche ad uscire dal mercato del credito.
Anche il tasso attuale di disoccupazione sarebbe una garanzia per l’industria; anche se l’economia dovesse rallentare, e’ piu’ difficile che chi lavora dichiari bancarotta.