Siena – Tassi di interesse: in area Euro venerdì si è assistito ad un calo dei tassi di mercato tedeschi e swap alla luce della chiusura negativa delle borse europee. In aumento gli spread di Italia e Spagna vs Germania. Lo spread italiano è tornato in prossimità dei 380pb sul tratto decennale con il tasso di mercato sul Btp tornato sopra la soglia del 6% dopo il collocamento di bond per 7,93Mld€. Stamattina gli spread sono in rialzo con quello italiano oltre i 390pb.
L’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che il piano europeo per la risoluzione della crisi è “negativo” per i paesi AAA dell’area.
Juncker, primo ministro lussemburghese, ha dichiarato che l’area Euro potrebbe essere capace di risolvere la crisi del debito anche senza gli investimenti da paesi in surplus (ad esempio la Cina). Comunque l’ad dell’Efsf, Regling, venerdì scorso si è recato a Pechino per cercare supporto finanziario. Nel week end è emerso che Cina e Giappone sarebbero disposti ad investire nel fondo ma non prima di aver ottenuto ulteriori dettagli sul funzionamento del fondo stesso. Russia e Brasile sarebbero invece favorevoli a finanziare il piano tramite il Fmi.
L’Efsf potrebbe considerare l’ipotesi di vendere titoli a breve termine come parte della nuova strategia di finanziamento alla luce del maggior ruolo che ricoprirà per combattere la crisi. Confermata la AAA del fondo dalle tre agenzie di rating.
La Bce venerdì ha annunciato di avere acquistato la scorsa settimana titoli di stato per 4 Mld€, da 4,49Mld€ della precedente.
Nel week end l’Ansa ha riportato la notizia secondo cui l’Unione Europea ed il Fmi starebbero considerando un piano di sicurezza per l’Italia e la Spagna in caso di peggioramento della situazione.
Un portavoce del Fmi ha risposto che il fondo ha iniziato a studiare una modifica degli strumenti di finanziamento da circa un anno, allo scopo di rafforzare la sua capacità d’intervento.
L’Unione Europea tramite Van Rompuy e Barroso, con una lettera congiunta inviata ai leader del G20, ha richiesto un’azione comune da parte del gruppo durante il vertice di Cannes di questa settimana (3-4 novembre). Secondo la missiva l’Europa sta facendo la sua parte per la risoluzione della crisi, ma occorre fare di più a livello mondiale, tra cui le riforme dei mercati finanziari.
Sul fronte macro, questa mattina le vendite al dettaglio tedesche sono cresciute su base mensile e annuale nel mese di settembre, anche se ad un ritmo inferiore al consenso di Bloomberg.
Negli Usa tassi di mercato in calo a fronte di chiusura sostanzialmente invariata dei listini azionari. Sul fronte macro continuano ad emergere segnali non univoci: a fronte della costante debolezza del mercato immobiliare, la scorsa settimana ha sorpreso in positivo il Pil del terzo trimestre (in particolare nella parte spesa delle famiglie) e il dato finale sulla fiducia dei consumatori di ottobre calcolato dall’università del Michigan, risultato in rialzo per il secondo mese consecutivo.
La settimana si presenta densa di eventi di rilievo: in primo luogo la riunione della Fed che al momento presenta una forte divergenza di opinioni tra i 10 membri votanti. L’incontro sarà seguito dalla conferenza stampa di Bernanke. Inoltre sono atteso i due principali indici anticipatori pubblicati dall’ISM. Infine venerdì prossimo il dato più atteso, quello sul mercato del lavoro di ottobre.
Oltre all’ambito macro, sarà molto importante l’esito del G20 del 3-4 novembre, in previsione del quale sta emergendo l’opposizione Usa ad incrementare le quote del Fmi ed a rivederne di conseguenza il peso dei singoli membri, come richiesto da diversi paesi emergenti.
Valute: chiusura di settimana in apprezzamento per l’euro che nonostante la debolezza dei listini azionari si è mantenuto in prossimità di area 1,41/1,42. In mattinata l’intervento della BoJ e le rinnovate tensioni sui titoli di stato periferici dell’area hanno spinto il cross fino ad area 1,40. Nei prossimi giorni le discussioni preparatorie al G20 insieme ai molti dati macro provenienti dagli Usa saranno i principali punti di attenzione della settimana.
Da evidenziare il marcato deprezzamento dello yen dopo l’intervento unilaterale del Giappone sul mercato allo scopo di indebolire la propria valuta dopo il nuovo record vs dollaro a 75,35. Si tratta del primo intervento da agosto. Il ministro delle finanze Azumi ha segnalato la possibilità di ulteriori interventi. Il cross dollaro/yen si è portato fino alla resistenza 79,50. Prima resistenza a 112.
Materie Prime: venerdì sono arrivate prese di profitto sul petrolio (Brent -1,9%) mentre è salito fortemente il gas naturale (+4,2%). Contrastati i metalli industriali, i preziosi e gli agricoli.
I dati della Cftc relativi allo scorso martedì, segnalano che gli speculatori hanno continuato ad aumentare l’ammontare delle posizioni rialziste sulle materie prime nel loro complesso. In crescita soprattutto le posizioni a favore di un rialzo del petrolio.
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