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Moody’s mette sull’attenti il Regno Unito. Tripla AAA in pericolo

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro ieri la sessione si è conclusa con un rialzo dei listini azionari ed un calo degli spread, con gli operatori in attesa dell’operazione di rifinanziamento a tre anni da parte della Bce, il cui importo verrà annunciato oggi.

Molto positiva è stata l’asta sui titoli a tre mesi spagnoli che hanno visto il rendimento scendere all’1,73% da 5,11% dell’asta precedente. Mariano Rajoy, leader del partito Popolare che ha vinto le elezioni il 20 novembre, ieri è stato eletto dal parlamento spagnolo nuovo primo ministro con 187 voti a favore e 149 contrari.

Oggi presenterà la squadra del suo governo, mentre ieri ha rivelato i primi dettagli del suo piano che prevede il consolidamento fiscale, ristrutturazione bancaria e riforma del mercato del lavoro e dei servizi. Il ministro delle finanze portoghese, Gaspar, ha dichiarato che quest’anno il deficit/Pil del paese scenderà al 4% e che al momento non sono necessarie nuove misure di austerità.

Il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy ha dichiarato che il 30 gennaio si terrà una riunione del consiglio in cui si tratterà del tema lavoro e crescita. L’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che il deterioramento delle finanze pubbliche e della crescita britannica ha ridotto la sua capacità a mantenere la AAA. Nel suo report Moody’s mantiene l’outlook degli Uk stabile ma evidenzia il fatto che l‘economia britannica oltre ai problemi interni potrebbe non essere immune dalla crisi della zona Euro.

Moody’s ha messo tutti i rating europei, non solo dell’area Euro, sotto revisione. Fitch invece ha messo sotto osservazione il rating di 7 banche italiane. Sul fronte macro segnaliamo il calo del Pil italiano del terzo trimestre dello 0,2% t/t in linea con il consensus di Bloomberg; all’interno tutte le componenti hanno contribuito in negativo ad eccezione delle esportazioni nette.

Negli Usa la seduta di ieri si è conclusa con tassi in forte rialzo soprattutto sulla parte a lunga penalizzata dalla modesta domanda nell’asta per titoli a 5 anni. Nonostante la debolezza dei treasury, continua a risultare molto forte la domanda per titoli a breve ad 1 mese offerti per 30Mld$, che ha registrato una domanda record pari ad oltre 9 volte l’offerta al tasso dello 0%. I listini azionari hanno chiuso in forte rialzo beneficiando del maggior ottimismo degli operatori e di dati macro sul comparto immobiliare Usa che continuano a sorprendere in positivo. Sul fronte politico sembra non avere fine la diatriba tra Camera e Senato per la proroga degli sgravi contributivi a favore dei lavoratori. Ieri la Camera ha bocciato la proposta di legge del Senato che prevedeva l’estensione degli sgravi contributivi per i primi due mesi dell’anno. Il portavoce Boehner ha dichiarato che ora spetta al Senato cercare di risolvere la situazione dando la propria disponibilità per negoziare una soluzione condivisa. Il presidente Obama ha espresso la propria preoccupazione sottolineando che un mancato rinnovo degli sgravi potrebbe danneggiare l’economia. Sviluppi si avranno nei prossimi giorni ma non è da escludere che, come già avvenuto in passato, il congresso arrivi ad una soluzione negli ultimi giorni a disposizione.

Valute: euro in recupero ieri vs dollaro sulla scia della buona performance dei listini mondiali. Durante la sessione americana e poi in mattinata, il cross ha ampliato il movimento al rialzo fino a testare quota 1,3130, sui livelli di metà mese. In una giornata dominata dall’operazione a 3 anni della BCE sarà interessante capire se l’euro avrà la forza per irrobustire la sua ripresa; resistenza importante a 1,32, supporto a 1,3020/1,3050. Euro in apprezzamento anche vs yen con la resistenza più vicina collocata a 102,50. Il supporto si colloca a 101. Dollaro/yen ancora al di sotto della resistenza 78,20. Nulla di nuovo da parte della BoJ sul fronte tassi e misure straordinarie nella riunione di stanotte. Yuan in apprezzamento vs dollaro.

Materie Prime: giornata positiva per le commodity grazie ai buoni dati macro in arrivo dalla Germania e dagli Usa che hanno contribuito a far salire gli asset rischiosi. All’interno dell’indice Gsci sono saliti quasi tutti i componenti tranne poche eccezioni come ad esempio il cotone (-0,9%). Il rialzo maggiore ha interessato gli energetici con il Brent (+2,4%) tornato sopra i 107$/barile. Bene anche i metalli industriali e preziosi favoriti anche dal deprezzamento del dollaro vs euro. Tra gli agricoli positivo il cacao (+5%). Stamani Brent in prossimità dei 107$/b, l’oro oltre 1630$/oncia.

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