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Moody’s boccia la Slovenia: e’ la seconda volta in tre mesi

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro poco mossi i tassi di mercato tedeschi e swap in un contesto positivo per i listini azionari europei. Andamento misto per gli spread dei titoli periferici vs Germania. In lieve rialzo quelli di Italia e Spagna sul tratto decennale. Lo spread italiano continua comunque a collocarsi ancora al di sotto dei 500pb sul tratto decennale. Questa mattina gli spread si collocano su valori prossimi a quelli di ieri.

Bini Smaghi, membro italiano dimissionario della Bce da fine anno, in un’intervista al Ft si è dichiarato favorevole al QE nel caso di rischi deflattivi in area Euro. Ha poi dichiarato di non poter escludere un intervento ulteriore della Bce sul mercato dei bond, forse annunciando limiti sui tassi di mercato o sugli spread dei titoli periferici vs Germania.

Secondo quanto riportato dal giornale tedesco Die Welt, Stark, anch’egli membro dimissionario della Bce, ha enfatizzato l’importanza della disciplina di bilancio. Ha inoltre sottolineato come le sue dimissioni siano da ricollegarsi al fatto che era stata messa in discussione la sua personale credibilità dopo la ripresa del piano d’acquisto di bond lo scorso agosto.

Moody’s ha ridotto il rating della Slovenia di un livello portandolo ad A1 a causa dell’aumentato rischio potenziale del supporto del governo al proprio sistema bancario. Si tratta del secondo downgrade in 3 mesi. In Ungheria, il governo ha rifiutato la richiesta della UE e del Fmi di ritirare la nuova legislazione sulla banca centrale poiché ritiene che non ci sia niente di illegale. Il premier Orban ha dichiarato che se un accordo con il Fmi verrà raggiunto, ci saranno gli aiuti, altrimenti il paese è capace di continuare per la propria strada da solo.

Sul fronte macro questa mattina il dato finale del Pil francese relativo al terzo trimestre è stato ridotto allo 0,3% t/t da 0,4% preliminare e all’1,5% a/a dall’1,6%. Segnaliamo anche che la banca centrale russa ha ridotto a sorpresa il tasso di rifinanziamento di 25pb portandolo all’8%.

Si tratta del primo taglio dalla metà del 2010. Come si legge dal successivo comunicato, la decisione è stata presa sulla base delle valutazioni sui “rischi inflattivi e su quelli inerenti alla stabilità della crescita economica”.

Negli Usa tassi di mercato stabili sul breve, con un lieve calo sulla parte più lunga della curva. Le borse hanno chiuso positive spinte da dati macro migliori delle attese.

Ad eccezione del dato finale sul Pil del terzo trimestre, rivisto al ribasso a causa di un minor contributo positivo dei consumi, gli altri dati hanno battuto le attese. Sono risultati in miglioramento le richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione, la fiducia dei consumatori calcolata dall’università del Michigan (ai massimi da sei mesi) ed il superindice di novembre. Sull’azionario i comparti migliori sono stati i finanziari e quelli legati alle materie prime.

Anche oggi sono in programma numerosi dati macro, in particolare tra i più importanti segnaliamo quelli relativi a consumi e redditi delle famiglie a novembre. Da segnalare che è stata raggiunta un’intesa con i repubblicani alla camera sulla proroga di due mesi (fino cioè a febbraio 2012) degli sgravi contributivi e dei sussidi per la disoccupazione. La relativa mozione è attesa al voto formale entro Natale. Un gruppo misto di repubblicani e democratici sarà poi incaricato della discussione dell’eventuale proroga per l’intero 2012 e sulle conseguenti modalità di finanziamento di tale estensione.

Valute: ieri si è assistito ad un lieve apprezzamento del dollaro vs euro in un contesto di volatilità ridotta rispetto alla giornata precedente. Per i prossimi giorni il supporto più significativo si colloca a 1,2950 (minimo di dicembre), mentre i livelli di resistenza passano da 1,32 e 1,35. Prosegue la bassa volatilità dello yen. Per i prossimi giorni i livelli da monitorare vs euro saranno le resistenze 102,50 e 105, e l’area di supporto in prossimità di 100,75-101.

Materie Prime: giornata nel complesso positiva quella di ieri; a beneficiare maggiormente del clima più favorevole sono stati gli agricoli (eccetto il cacao, a -1% sulla scia del ritorno a pieno regime delle esportazioni dal Ghana). Chiudono in negativo i preziosi, con l’oro a 1.610$/oncia, mentre si registrano acquisti sui metalli industriali (piombo +1,9%) e sugli energetici. Stamane Brent a 108$/b, mentre il Wti si attesta sui 100$/b; lo spread si riporta poco sopra gli 8$, ai minimi da marzo.

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