“Il problema vero, che sta diventando drammatico, è quello dell’euro”. Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, a margine della giornata della competitività tenuta oggi a Bruxelles, lancia l’allarme legato alla forza della moneta unica. “Come imprenditore ho interesse che il patto di stabilità sia uno strumento che incrementi la stabilità del sistema economico senza penalizzare la crescita”, continua Montezemolo.
Il presidente di Confindustria, ha sollecitato l’Europa a “reagire alla situazione che si è creata in materia di tassi di cambio, che sta diventando insostenibile e che sta erodendo drammaticamente i margini di redditività che sono essenziali per sostenere le nostre capacità di investimento”.
“Come imprenditori che operano a livello mondiale – ha poi proseguito Montezemolo – ci dobbiamo confrontare quotidianamente con una situazione drammatica”. Quella, ha spiegato il numero uno di Confindustria, di prodotti “sempre meno concorrenziali su tutti i mercati” a fronte di una concorrenza che approfitta del proprio vantaggio dovuto non solo a migliori tecnologie o prodotti “ma semplicemente perché opera al di fuori della zona euro”.
Montezemolo, poi, si è occupato del Patto di stabilità, definendolo “uno strumento per incrementare la stabilità dei nostri sistemi economici senza però penalizzare la crescita”. Il presidente di Confindustria ha infatti sottolineato che per i governi di Eurolandia l’importanza di avere finanze pubbliche sane rappresenta un fattore che va considerato una “pre-condizione per una crescita economica sana e duratura”. D’altro canto “un’eventuale evoluzione del patto – ha quindi ribadito Montezemolo – dovrebbe tenere conto che una maggiore flessibilità non significa lassismo”. Quindi, ha concluso il presidente degli industriali, “finanze pubbliche sane e sufficienti risorse per la ricerca e l’innovazione sono i due punti fondamentali”. E un’eventuale evoluzione del Patto dovrà nascere da “un accordo comune degli stati”.
Montezemolo, infine, ha ammonito a non aver paura della concorrenza dell’economia cinese: “Non esistono cure miracolose contro la concorrenza e non sarebbe giusto applicare dazi. E comunque nessuno di noi teme la Cina”.
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