Sono i Paesi europei a essere quelli maggiormente attratti dall’Italia, mentre stentano a decollare nei confronti del Belpaese i flussi di spesa provenienti da Cina, India e Stati Uniti. In particolare, Olanda, Francia, Spagna, Regno Unito e Svezia sono i Paesi che negli ultimi tre anni hanno guadagnato posizioni nella classifica dei Paesi più attratti dall’Italia in termini di scambi commerciali, economici, finanziari e flussi turistici. È quanto emerge dall’indagine presentata ieri da Assocamerestero al meeting dei segretari generali delle settantatre Camere di commercio italiane presenti in 48 Paesi del mondo in corso a Fiuggi fino a giovedì prossimo.
“L’indice di attrattività del Sistema Italia per gli anni 2005 e 2006”, al centro dell’indagine, si propone di verificare lo stato e l’evoluzione dell’interesse che il nostro Paese è in grado di suscitare in alcuni Paesi europei ed extraeuropei, individuati tra quelli che intrattengono maggiori rapporti economici con l’Italia e in cui vi è presenza di Camere di commercio italiane all’estero. Dei 27 Paesi analizzati da Assocamerestero sono stati considerati i flussi relativi a: spesa effettuata in Italia dai viaggiatori stranieri per motivi personali e per motivi di lavoro, crediti vantati dal nostro Paese per servizi offerti (finanziari, informatici, servizi per il Governo, servizi personali, trasporti e altri servizi alle imprese), esportazioni, crediti per investimenti diretti esteri e crediti per investimenti di portafoglio. Ciò che emerge dagli indicatori è che quelli maggiormente attratti dall’Italia si trovano in Europa. In particolare, i dati degli ultimi tre anni confermano nelle prime due posizioni l’interesse di Svizzera e Belgio. Risaltano poi gli incrementi di posizione di Olanda (più 3 per cento), Francia, Spagna, Regno Unito e Svezia (più 2 per cento). Sembrerebbe, dunque, che l’Italia si sia resa significativamente più “attraente” soprattutto in ambito europeo e nei confronti di quei partners che hanno registrato maggiore crescita (l’economia spagnola, ad esempio, è cresciuta del più 3,4 per cento nel 2005 e il Regno Unito dell’1,9 per cento). Sempre secondo l’indicatore sintetico espresso da Assocamerestero, risultano invece stazionarie le posizioni di Cina, India e Stati Uniti. Evidentemente, si legge nel comunicato dell’associazione i diversi fattori combinati insieme nell’indice non esprimono valori assoluti, ma fanno intravedere delle potenzialità in ordine al grado di interesse che l’Italia è capace di suscitare nei Paesi considerati. Tant’è che proprio sul turismo, guardando i dati dell’Ufficio Italiano Cambi relativi alla spesa per viaggi in Italia nei primi tre mesi di quest’anno, si confermano i risultati relativi “all’attrattività” per Olanda, Francia, Spagna e Regno Unito, nonché la frenata dei viaggiatori statunitensi; si evidenzia però, dall’altro lato, l’incremento di spesa di Cina e India, a dimostrazione che nel calcolo dell’indice sintetico non è certo il turismo il punto di fragilità; al contrario, proprio questo sembra essere una leva di enorme potenziale per l’Italia, al fine di guadagnare posizioni nelle economie di questi nuovi mercati.
“Non possiamo più considerare il turismo come un elemento a sé stante – afferma il presidente di Assocamerestero, il senatore Edoardo Pollastri – adesso che l’immagine dell’Italia all’estero può consolidarsi soprattutto attraverso il soggiorno nei luoghi in cui nasce la creatività dei prodotti made in Italy. Dobbiamo lavorare tutti insieme per realizzare le condizioni più favorevoli per far crescere quegli elementi che ci rendono attrattivi all’estero, come la creatività, ma anche il patrimonio culturale e scientifico, la qualità e la genuinità dei nostri prodotti e lo stile di vita. La rete delle Camere di commercio italiane all’estero – conclude il presidente – sviluppa ormai da diversi anni progetti di informazione, oltre che di promozione, perché dobbiamo incrementare la voglia di Italia nel mondo”.