Sull’aumento del deficit commerciale tra l’Unione europea e la Cina, il commissario Ue al Commercio, Peter Mandelson, che due giorni fa ha incontrato a Bruxelles il ministro del Commercio cinese, Bo Xilai, ha riferito di avere ottenuto per la prima volta da parte cinese “un chiaro riconoscimento che qualcosa deve essere fatto”.
Il colloquio, che Mandelson ha definito “molto intenso”, non ha portato a soluzioni condivise, ma alla consapevolezza comune che “vanno identificate soluzioni. “Nei prossimi mesi condurremo discussioni intense il cui risultato sarà riportato nel vertice bilaterale di novembre”, ha detto Mandelson che, contrariamente a quanto annunciato, ha incontrato da solo i giornalisti a Bruxelles.
Il deficit commerciale con la Cina sta assumendo dimensioni impressionanti. Le esportazioni Ue verso la Cina sono aumentate del 21 per cento nel 2006, nonostante l’intera Unione europea esporta verso i mercati cinesi meno di quanto non esporti in Svizzera.
Se la Cina non farà qualcosa per ridurre gli squilibri commerciali con l’Unione europea, spiega Mandelson, nell’opinione pubblica europea potrebbero ingrandirsi sentimenti di impazienza e di collera. “Se l’opinione pubblica europea non è convinta che le autorità cinesi introducono tutti i cambiamenti necessari, l’impazienza e la collera ingrandiranno e la pressione sulla Commissione europea aumenterà affinché blocchi le importazioni cinesi”, ha rilevato Mandelson. “Dobbiamo trovare una strada per risolvere in modo serio il problema del deficit: qualcosa deve essere fatto”, ha ripetuto Mandelson, riferendo che Xilai ha concordato sulla necessità di lavorare insieme nei prossimi mesi per arrivare al vertice bilaterale di novembre con “una proposta realistica ed equilibrata”.