Entro il 2010 l’Italia esporterà in tutto il mondo 30 miliardi di bottiglie di vino. A segnalarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla base di uno studio che, in occasione della presentazione dell’edizione 2007, il “Viniexpo” di Bordeaux, principale salone mondiale vinicolo, commissiona alla società di ricerca specializzata inglese Iswr-Dgr per verificare l’andamento del settore nei prossimi anni. Dopo l’exploit registrato nell’export negli Stati Uniti, il vino italiano si appresta dunque a conseguire un altro importante primato: quello mondiale dei consumi. Il nostro Paese sorpasserà la Francia che oggi è leader indiscusso a livello internazionale. “I risultati della ricerca diffusi nei giorni scorsi – si legge in una nota della Cia – prevedono una crescita mondiale dei consumi di oltre il dieci per cento fino al 2010, per un fatturato di 90 miliardi di euro. Lo stesso dell’industria cosmetica e della somma dei bilanci delle quattro maggiori imprese informatiche (Google, Yahoo, Microsoft ed e.Bay)”. L’istituto inglese prevede inoltre che la Francia perderà la leadership di maggiore Paese consumatore mondiale di vino, perché i suoi consumi pro-capite continueranno a calare. Lo stesso accadrà in Spagna, mentre resteranno stabili in Italia (che forse conquisterà il primato già nel 2007) e aumenteranno ancora negli Stati Uniti, in Germania, in Inghilterra. Infine gli amanti del vino cresceranno vertiginosamente nei nuovi Paesi consumatori, con in testa Cina, Russia e India. Sarà proprio il Paese del dragone, già oggi al decimo posto mondiale, a primeggiare nei consumi entro tre anni se la loro crescita manterrà l’attuale ritmo di poco superiore al 30 per cento annuo. “Di fronte a queste cifre la comunicazione della Commissione europea sulla riforma dell’Ocm vino va probabilmente rivista soprattutto nelle parti in cui prevede l’estirpazione di 400 mila ettari dei vigneti dell’Unione europea e il prolungamento del divieto di nuovi impianti”, osserva la Cia.