L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio difficilmente taglierà ancora la produzione, quando si riunirà a marzo. Lo ha detto il ministro algerino del Petrolio, Chakib Khelil, a Bloomberg News. “Non penso che i prezzi scenderanno; si stabilizzeranno attorno a 50 dollari il barile,” ha dichiarato oggi Khelil, nell’intervista rilasciata nella cittadina petrolifera algerina Hassi Messaoud. “Non dovrebbe esserci un altro taglio della produzione.” L’Opec, che fornisce il 40 percento del greggio mondiale, si riunirà il 15 marzo a Vienna per valutare i livelli di produzione da adottare nel secondo trimestre. Il cartello di 12 paesi ha deciso di ridurre la produzione due volte da novembre, per contrastare il calo dei prezzi, dovuto in parte ad un inverno più mite della norma. “Penso che sia troppo presto per prevedere il risultato della prossima riunione,” ha affermato John Hall, direttore esecutivo della società di consulenza Britannica John Hall Associates Ltd. “Non sappiamo il tempo che farà, se le riserve continueranno ad aumentare o in quale misura saranno rispettati i tagli dell’Opec già annunciati.” I 10 paesi dell’Opec che aderiscono al sistema delle quote hanno estratto 385.000 barili al giorno in più rispetto ai livelli stabiliti a dicembre, secondo stime di Bloomberg. I maggiori violatori sono stati Nigeria e Venezuela, che hanno superato le quote di complessivi 220.000 barili, secondo le stime.
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