Il commercio italiano con i Paesi extra Ue registra nel 2006 un disavanzo grezzo di 19.133 milioni, nuovo massimo da almeno il 1993, dal deficit di 8.577 milioni del 2005. Lo rende noto Istat, precisando che nel mese di dicembre si registra un surplus di 495 milioni di euro, che si confronta al surplus di 195 milioni del dicembre 2005.
Nel mese di dicembre si registra un surplus di 495 milioni di euro, che si confronta al surplus di 195 milioni del dicembre 2005. Per quanto riguarda il mese di dicembre le esportazioni salgono del 12,3 per cento a 12,92 miliardi, mentre le importazioni aumentano del 9,5 per cento a 12,42 miliardi, con un saldo positivo di 495 milioni, il primo dal dicembre 2005. Su base territoriale la maggiore crescita delle esportazioni nel 2005 viene registrata nei confronti della Russia (più 25,7 per cento), seguita dalla Cina (più 23,9 per cento) e dagli altri Paesi europei (più 21,9 per cento). L’unico dato negativo riguarda il Giappone, con un meno 1,1 per cento.
Nel mese di dicembre guida la classifica la Russia (più 43,6 per cento), seguita ancora da altri Paesi europei (più 23,9) e Cina (più 23,1). In negativo solo gli Usa (meno 5,58 per cento). Per quanto riguarda le importazioni nell’intero anno la Cina fa segnare un più 27,1 per cento, seguita dai Paesi dell’Opec e della Turchia. A dicembre le importazioni salgono del 30 per cento verso i paesi dell’Efta, in particolare la Svizzera, mentre scendono del 17,1 per cento dagli Usa.
Galoppa l’export italiano. “Il 2006 è stato un anno positivo per le nostre esportazioni sui mercati extra europei con una crescita a due cifre (più 11,9 per cento) e che ha visto, in particolare, nella Russia e nella Cina i principali mercati di sbocco per il made in Italy”, sottolinea Emma Bonino, ministro del Commercio internazionale e delle Politiche europee, commentando i dati diffusi ieri dall’Istat sull’interscambio commerciale con i Paesi extra-Ue. “Rilevo in particolare”, nota il ministro, “un elemento di trend incoraggiante: nella parte finale dell’anno, da settembre a dicembre, l’export è cresciuto più dell’import e questo ha permesso anche un lieve miglioramento della nostra bilancia commerciale”.
Le aziende italiane continuano a guadagnare posizioni sui mercati extra comunitari. Dai dati Istat sulla bilancia commerciale, Assocamerestero rileva che “non solo c’è stato un aumento del nostro export di quasi 5 punti percentuali rispetto a gennaio-dicembre 2005, ma cresce la quota delle esportazioni che si indirizzano al fuori della Ue: nel 2005 era del 40 per cento, nel 2006 è salita al 40,7 per cento. Si tratta di segnali importanti che dimostrano come le nostre aziende sappiano cogliere le opportunità che si presentano sui mercati in espansione”. Secondo il direttore generale di Assocamerestero, Gaetano Fausto Esposito, “la tendenza allo sviluppo è generalizzata in tutti i settori del made in Italy, con una punta particolarmente consistente nella meccanica, che più che raddoppia l’incremento delle vendite all’estero rispetto allo stesso periodo del 2005, facendo segnare un ulteriore record in termini di surplus”.