Il prossimo consiglio di amministrazione dell’Ice, l’Istituto per il commercio estero, varerà una ristrutturazione delle sedi estere che porterà alla cancellazione di alcune, al rafforzamento di altre e all’apertura di nuove. Lo sottolinea ieri il ministro del Commercio internazionale, Emma Bonino, incontrando la Camera di commercio di Milano. “Pensiamo di fare dei cambiamenti alla luce di quanto è cambiato nella geografia mondiale. Sarà chiusa ad esempio la sede di Barcellona, mentre saranno raffforzate alcune sedi nei Paesi di nuova frontiera, come l’India o il Sud Africa. La prossima settimana il consiglio di amministrazione dell’Ice deciderà anche di rafforzare la presenza in alcuni Paesi che si stanno arricchendo con la produzione di petrolio e anche, ad esempio, in alcune parti degli Stati Uniti. Tutto questo lo possiamo fare perché siamo riusciti a salvare il bilancio dell’Ice dalle forbici della Finanziaria”. “Stiamo anche studiando – osserva il ministro – la rete italiana dell’Ice, che funziona bene in alcuni regioni, mentre in altre c’è da mettere un po’ di ordine”. Bonino spiega poi che la direttiva europea sul cosiddetto “made in” non va avanti: “Le trattative sono bloccate da tempo”, poiché manca la maggioranza dei consensi in Consiglio europeo su questo provvedimento, fortemente contestato da Paesi come Germania e Inghilterra. “Non posso che confermare il mio impegno e quello del Governo per il made in Italy – dice il ministro – ma al momento non ci sono voti sufficienti per andare in Consiglio. Confindustria tedesca e Confindustria inglese sono decisamente contrarie, quindi per ora non ci sono margini”.
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