A ottobre le esportazioni dell’Italia verso i Paesi extra Ue aumentano dell’11,7 per cento e l’import del 19,2 per cento: il saldo commerciale risulta quindi negativo per 1.067 milioni di euro, a fronte di un deficit di 183 milioni di euro registrato a ottobre 2005. Lo comunica l’Istat, precisando che rispetto a settembre le esportazioni diminuiscono del 3,5 per cento, mentre le importazioni aumentano dello 0,1 per cento. Nei primi dieci mesi dell’anno le esportazioni crescono dell’11,7 per cento e l’import del 21,1 per cento rispetto allo stesso periodo 2005: il saldo è negativo per 18.947 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 7.895 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno. A ottobre le variazioni tendenziali dell’export mostrano incrementi maggiori verso Russia (più 43,6 per cento), Cina (più 28,1 per cento) e Paesi Opec (più 25,6 per cento), mentre il Giappone è tra i Paesi verso cui si registra uno dei maggiori cali con un meno 9,1 per cento. Per l’import gli incrementi più elevati si registrano per la Cina, dove l’aumento raggiunge il 51,6 per cento, mentre risultano in diminuzione gli acquisti dalla Russia (meno 16,3 per cento). Tra gennaio e ottobre le esportazioni invece aumentano verso tutti i Paesi e aree geoeconomiche, escluso il Giappone: incrementi maggiori ci sono verso la Russia e la Cina. Anche per le importazioni le tendenze risultano positive verso tutti i Paesi, ma gli aumenti più elevati riguardano i Paesi Opec. A ottobre, rispetto a ottobre 2005, i maggiori aumenti delle esportazioni riguardano in modo particolare i settori del metallo e prodotti in metallo (più 32,4 per cento), gli altri prodotti dell’industria manifatturiera (più 30,4 per cento) e per le macchine e apparecchi meccanici (più 22,8 per cento). In calo, invece, i prodotti petroliferi raffinati (meno 19,3 per cento), i mezzi di trasporto (meno 5,9 per cento) e i prodotti chimici e fibre sintetiche (meno 2,1 per cento). Per l’import gli aumenti più elevati si hanno per i metalli e prodotti in metallo (più 78,4 per cento), mentre calano i prodotti petroliferi raffinati (meno 1,4 per cento). Peggiora il saldo commerciale dell’Italia nei confronti dei Paesi extraeuropei nel comparto energetico: nei primi dieci mesi dell’anno il saldo risulta negativo per 41.072 milioni di euro rispetto a un deficit di 31.046 milioni di euro nei primi dieci mesi del 2005. La crescita delle esportazioni continua a essere trainata principalmente dai mercati extra Ue, fa notare il direttore generale di Assocamerestero, Gaetano Fausto Esposito, secondo il quale è importante “che sia ripreso l’aumento delle esportazioni su base tendenziale, arrestatosi invece a giugno. Il tendenziale del periodo gennaio-settembre 2006, infatti, ha fatto registrare un più 11,2 per cento. Attenzione però all’aumento del valore dell’euro rispetto al dollaro, soprattutto a novembre, e che da qui a fine anno potrebbe influire sulla competitività alle nostre merci”. Per Esposito “sono soprattutto comunque i Paesi emergenti che sembrano attrarre di più in questo momento le nostre produzioni. Importantissimo l’aumento dell’export verso la Cina: più 23,8 per cento contro più 0,7 per cento di un anno fa. Ma anche la Russia sta dando ottimi risultati: più 23,9 per cento contro più 1,7 per cento.
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