Negli ultimi dieci anni i Paesi dell’Europa centro orientale raddoppiano la propria quota nel commercio internazionale, attestandosi al 4 per cento della domanda mondiale e all’8 per cento di quella della vecchia Unione europea a 15. Sono i principali risultati forniti dal “New Europa Research Network” del Gruppo UniCredit, che diffonde ieri i dati in un comunicato.
“Dal 1995 al 2005, questi Paesi hanno conquistato nuovi vantaggi comparati nei settori produttrici che richiedono un elevato know how tecnologico: nel settore automobilistico e in quello della meccanica elettrica ed elettronica”, si legge nella nota.
I ricercatori sottolineano la differenza tra la crescita di Cina e dei Paesi dell’Est: se il gigante asiatico concetra le proprie esportazioni sui prodotti a elevata intensità di manodopera (tessile e pellame), nell’ex blocco sovietico a fare la parte del leone sono i prodotti a medio-alta tecnologia che dal 2000 registrano una crescita nell’ordine dei 3-4 punti percentuali.
a. d. r.