La Commissione europea, in risposta alle pressioni italiane, annuncia che si aspetta di concludere un accordo commerciale di lungo periodo con un gruppo di Paesi del Golfo, dopo aver completato un giro di negoziati tecnici la scorsa settimana. “Ben venga la costruttiva e positiva atmosfera dei negoziati”, annuncia il commissario Ue al Commercio, Peter Mandelson. “Credo – aggiunge il commissario europeo in un comunicato – che siamo nella posizione di risolvere gli ultimi aspetti e di concludere un libero accordo di commercio con il Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) in un prossimo futuro”.
Il consiglio del Golfo comprende Kuwait,Qatar, Oman, Arabia Saudita, Bahrain e gli Emirati arabi. Le trattative tra il gruppo e l’Unione europea sono avviate nel 1990, ma procedono lentamente. Solo nel 1999 il Ccg dà il via libera per la formazione di un’unione doganale e una nuova strategia Ue viene adottata nel 2001 per includere i settori dei servizi nelle trattative. L’accordo dovrebbe coprire anche questioni politiche come i diritti umani, l’immigrazione clandestina e la lotta contro il terrorismo. Le due parti si impegnano a incontrarsi per avviare un’ulteriore sessione di negoziati tecnici a febbraio che potrebbero spianare la strada a un accordo finale, secondo quanto dichiara un funzionario. L’Ue sta cercando di stipulare accordi con diversi Paesi e regioni nel mondo, nel tentativo di portare a termine il negoziato Doha Round per ridurre le barriere al commercio a livello globale.
Il negoziato per l’accordo di libero scambio tra il Consiglio di cooperazione del Golfo e l’Unione europea, secondo l’Italia, è infatti andato avanti per troppo tempo: “E’ arrivato il momento di firmare”. Ad Abu Dhabi, al termine di un incontro con il ministro degli Esteri degli Emirati, Massimo D’Alema ribadisce la posizione che l’Italia porterà a Bruxelles per superare lo stallo che da tempo paralizza gli scambi tra le due regioni. “Ormai rimangono aperte questioni minori”, spiega il capo della Farnesina. “Siamo vicini a un accordo: è venuto il momento di firmare ed è questa la posizione che porteremo in Europa”, prosegue. Da parte sua il capo della diplomazia degli Emirati, sceicco Abdallah bin Zayed al Nahyan, esprime la convinzione che nei sei mesi “di presidenza tedesca sarà possibile arrivare a un accordo”. Lo sceicco al Nahyan dice anche di considerare chiuso un vecchio contenzioso che oppone l’Italia agli Emirati su una fornitura di armamenti e di considerare la visita di D’Alema “una nuova primavera” nei rapporti tra Roma e Abu Dhabi.