Il Nyse e la Borsa di Tokyo, il Tokyo Stock Exchange (Tse), decidono ufficialmente di dar vita a “un’alleanza strategica”. Lo comunicano le due piazze azionarie, aggiungendo che in questa prospettiva sono costituiti appositi gruppi di lavoro misti.
L’accordo prevede che i due mercati azionari sviluppino congiuntamente tecnologie e sistemi di trading, in considerazione della necessità di venire incontro alle esigenze degli investitori che rivendicano un accesso più facile. Il chief executive officer del Nyse, John Thain, e l’amministratore delegato della borsa giapponese, Taizo Nishimuro, sottoscrivono una lettera di intenti che al tempo stesso sollecita la creazione congiunta di nuovi prodotti di investimento e l’intensificazione della cooperazione sul piano delle regole. L’intesa prelude al varo di “un’alleanza strategica” fra i due mercati borsistici più importanti al mondo.
Il patto fra Nyse e Borsa nipponica rientra anche nella strategia del listino di Tokyo finalizzata ad accrescere la sua presenza internazionale, considerato anche il prossimo collocamento sul mercato. Per quanto riguarda il Nyse, l’accordo ha invece lo scopo di garantire una penetrazione in Asia, dopo che di recente la società Usa che gestisce la piazza di Wall Street rileva una partecipazione nella maggiore borsa indiana, la National Stock Exchange.
Per Thain, l’intesa con la Borsa di Tokyo è il completamento obbligato della fusione con l’europea Euronext, in modo da avere piena operatività sulle aree dove sono scambiate le valute principali come dollaro, euro e yen.
Nishimuro spiega che la collaborazione tra Tse e Nyse dovrebbe avvenire soprattutto su nuovi strumenti finanziari, modalità di quotazione e sistemi informatici. L’intesa non sarà in esclusiva e il Tse, che considera l’ipotesi di avviare sul proprio listino gli scambi sulle opzioni, potrà pertanto stringere alleanze anche con altri soggetti. Il Tse sta lavorando al completamento (atteso nel 2009) del processo di trasformazione da ente no profit a società con fini di lucro, secondo il percorso che già segue il Nyse.
Intanto la Deutsche Boerse sottoscrive una dichiarazione d’intenti con la Borsa coreana Korea Exchange. Come comunica la società di Francoforte, l’obiettivo della cooperazione consiste in uno scambio di informazioni e dipendenti, nonché nell’attività in comune riguardante la quotazione in Borsa di nuove società . Il consigliere d’amministrazione di Deutsche Boerse, Andreas Preuss, dichiara: “Il nostro accordo con Korea Exchange rappresenta un ulteriore passo per l’ampliamento delle nostre attività in Asia, una regione con grande crescita ed enorme potenziale”.
Nel frattempo la Borsa cinese chiude in calo del 4,92 per cento, mentre da più parti si sparge la voce del rischio di una bolla speculativa, dopo il boom azionario degli ultimi anni. Lo Shanghai Composite Index, che copre le azioni A e B quotate a Shanghai, scende a 2.736 punti, con l’indice delle azioni A in calo del 4,92 per cento a 2.927 punti. “C’è una bolla finanziaria in atto e gli investitori dovrebbero essere preoccupati” rivela, in un’intervista al Financial Times, Cheng Siwei, vice presidente del Congresso Nazionale del Popolo e figura di spicco nei circoli finanziari cinesi. Le dichiarazioni di Cheng sui rischi dello scoppio di una bolla speculativa riflettono l’intenzione del Governo di Pechino di porre un freno alle inziative speculative sul mercato azionario.