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Mitt Romney vince in Florida. Lanciato verso la nomination

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NEW YORK, 31 GEN – Quando oramai e’ stato scrutinato il 95% dei voti, Mitt Romney e’ in testa alle primarie della Florida col 46% delle preferenze. Stacca di quattordici punti Newt Gingrich, al 32%. Terzo Rick Santorum al 13 %, ultimo Ron Paul al 9%. Gingrich e Santorum, i due candidati piu’ conservatori, insieme fanno il 45%. Il che – spiegano alcuni osservatori – potrebbe significare un possibile testa a testa con Romney se uno dei due dovesse rinunciare dando il suo endorsment all’altro.

USA 2012: OBAMA, PIU’ DETERMINATO ORA CHE NEL 2008. SIAMO SULLA GIUSTA STRADA PER USCIRE DA CRISI

NEW YORK – ”Sono assolutamente convinto che siamo sulla giusta strada” per uscire dalla crisi: il presidente americano, Barack Obama, parla nel corso di un
incontro per la raccolta di fondi vicino Washington, mentre in Florida non solo il vincitore delle primarie Mitt Romney, ma anche l’ex speaker della Camera Newt Gingrich lo attaccano duramente. ”La mia determinazione e’ piu’ forte ora di quanto non lo sia stata nel 2008”, aavverte Obama, che semba proprio rivolgersi ai suoi avversari repubblicani.

Obama – richiamandosi al discorso sullo Stato dell’Unione – ha quindi ribadito di voler lavorare per costruire un’America piu’ solida e piu’ giusta. ”Ma dovremo lottare per questo – ha aggiunto puntando il dito sui repubblicani – perche’ l’altra parte ha una visione fondamentalmente diversa su dove questo Paese deve andare. Il loro argomento elementare e’ che se noi eliminiamo le regole, se noi ignoriamo le preoccupazioni sull’ambiente, se noi togliamo le protezioni sociali per i lavoratori, se noi abbassiamo le tasse per il tipo di persone come quelle che sono in questa sala, quelle piu’ ricche, il sogno Americano sara’ resuscitato. Io sono profondamente in disaccordo con questa visione”

ROMNEY CONQUISTA FLORIDA, GINGRICH VA KO MA MINACCIA, GUERRA E’ ANCORA LUNGA

TAMPA (FLORIDA) – Mitt Romney e’ felice. L’ex governatore del Massachusetts ha stravinto le primarie in Florida. La vittoria nel ‘Sunshine State’, il primo a contare davvero in queste primarie repubblicane, vale 50 delegati alla Convention repubblicana di agosto, quella che incoronera’ l’anti-Obama. Lo stesso Gingrich gia’ sin da ieri mattina parlava da perdente in Florida, senza citare il voto odierno e rimanendo convinto di farcela in una gara che secondo lui sara’ all’ultimo sangue. Prima di votare in un seggio allestito in una
chiesa battista di Orlando, Gingrich ha detto ai giornalisti: ”Siamo lungi dall’essere alla fine della gara, il cammino è ancora molto molto lungo”, cioè fino alla Convention finale di agosto. Per ottenere la nomination ed affrontare l’inquilino della Casa Bianca Barack Obama occorre l’appoggio di almeno
1.144 delegati.

Una vittoria netta, quella di Romney, che dopo il capitombolo della South Carolina ovviamente lo rilancia nella corsa verso la nomination, che secondo la maggior parte degli esperti americani difficilmente potrà sfuggirgli. Salvo colpi di scena. Tuttavia, la macchina elettorale dell’ex Speaker tiene botta e assicura che dara’ filo da torcere sino alla fine: ”Malgrado il messaggio che lo staff di Romney vuole lanciare al Paese e ai media, siamo appena all’inizio della partita”, osserva minaccioso Martin Baker, il direttore della campagna nazionale di Gingrich.

”Quando speri che la partita duri molto – ribatte Romney – e’ il segnale che stai perdendo terreno”. Ad ogni modo, quello che e’ certo e’ che qui in Florida era atteso alle urne oggi un esercito di circa 1,5 milioni di elettori repubblicani. Circa 23mila di loro avevano gia’ votato per posta o nei cosiddetti’early voting sites’, i luoghi dove da settimane si poteva consegnare la propria scheda. Si tratta di una massa di votanti superiore alla somma degli elettori di Iowa, New Hampshire e South Carolina, messi assieme. In palio ci sono 50 delegati alla convention che quest’anno si terra’ proprio a Tampa, al
Convention Center, tra il 27 e il 30 agosto, nello stesso luogo dove Mitt Romney ha gia’ dato appuntamento in serata ai suoi fan e ai media di tutto il mondo per l’ennesima festa elettorale.

Ma Gingrich continua a sperare: ad aiutarlo sono le nuove regole che prevedono spesso una redistribuzione proporzionale dei delegati e sono pochi gli Stati in cui, come in Florida, chi vince si prende tutto. In piu’, lo staff dell’ex Speaker punta a rifarsi gia’ il mese prossimo negli Stati del West: il 4
febbraio si voterà in Nevada, il 7 in Colorado e in Minnesota e il 28 in Arizona. Ma sempre il 28 anche in Michigan, lo Stato di cui il padre di Romney e’ stato Governatore negli anni Sessanta. Poi si passerà al ‘Super Tuesday’ il 6 marzo, il super martedì con 12 primarie. Quelle in Ohio, Massachusetts e Virginia, tre Stati popolosi e fondamentali, non dovrebbero sfuggire a Romney,
anche perchè Gingrich non è riuscito a far inserire il suo nome sulla scheda elettorale in Virginia ed occorre scriverlo a mano per scegliere l’ex Speaker.