(WSI) – Tassi di interesse:in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva con il rendimento del due sceso sotto l’1%. Continua ad allargarsi il differenziale sul decennale Grecia-Germania dopo l’annuncio prima di S&P e successivamente di Moody’s di creditwatch negativo sul debito greco.
S&P ha precisato che potrebbe tagliare il rating di uno o due notch entro fine marzo, mentre Moody’s ha riferito che la revisione potrebbe avvenire nel giro di pochi mesi. La notizia ha generato un aumento dei Cds a cinque che ha interessato soprattutto i paesi periferici.
Ieri in Portogallo l’asta da 1Mld€ sul titolo a cinque anni si è conclusa con una domanda di 1,8Mld€. Positiva anche l’asta italiana sul titolo a dieci anni indicizzato all’inflazione. Secondo quanto riportato da Reuters la Germania potrebbe emettere entro la fine del primo semestre un titolo a 30 anni indicizzato all’inflazione. Secondo il direttore generale dell’agenzia del debito tedesco molto dipenderà da quale soluzione i membri dell’area Euro adotteranno per la Grecia.
Negli Usa i tassi di mercato sono saliti leggermente soprattutto sul tratto a breve, comportando un calo dello spread 2-10 anni a 283pb da 286. Le borse hanno reagito positivamente alle parole di Bernanke con l’indice S&P500 guidato dal settore finanziario, IT e beni di consumo discrezionali. Il presidente della Fed ha confermato l’intenzione della banca centrale di mantenere il tasso di riferimento su livelli eccezionalmente bassi per un periodo esteso di tempo al fine di evitare di compromettere la “nascente ripresa”.
Il tema su cui Bernanke si è maggiormente soffermato è stato quello inerente il mercato del lavoro, enfatizzando come motivo di particolare preoccupazione il fatto che la percentuale dei disoccupati senza lavoro da più di 6 mesi ha raggiunto il livello del 40%. Le dichiarazioni di Bernanke hanno confermato l’intenzione della Fed di evitare che il recente rialzo del tasso di sconto possa essere interpretato come l’intenzione dell’inizio di una politica di rialzi continuativi dei tassi.
Lo scenario pertanto continua a contemplare l’ipotesi di movimentazione di strumenti diversi dal canonico Fed Funds Target che potrebbe invece essere mantenuto sul livello attuale per l’intero 2010.
L’asta da 42Mld$ di Treasury a 5 anni ha ricevuto una richiesta inferiore alle attese (2,75 volte la quantità offerta rispetto al 2,80 medio degli ultimi cinque anni). Gli indirect bidders, all’interno del quale rientrano le banche centrali, hanno acquistato il 40,3% del totale, in calo dal 53% dell’offerta di gennaio. Sul fronte macro le vendite di nuove abitazioni a gennaio sono calate ai minimi storici, è aumentato il tempo medio di invenduto ed è calato il prezzo medio. Il dato conferma la fragilità dei segnali di stabilizzazione del mercato immobiliare emersi nei mesi scorsi.
Valute: andamento dicotomico dell’euro nel corso della giornata di ieri. L’audizione di Bernanke con l’indicazione di tassi fermi per un periodo esteso di tempo aveva inizialmente portato il cross fino a 1,36. Successivamente, l’arrivo della notizia di un possibile downgrade del rating sul debito greco da parte di S&P, ripreso poi questa notte anche da Moody’s, ha comportato un’inversione della tendenza portando il cross eurodollaro in prossimità dell’importante supporto a quota 1,3480.
Il tema delle difficoltà di alcuni paesi dell’area euro potrebbe ancora caratterizzare le prossime giornate, soprattutto nel caso in cui la Grecia non riuscisse ad effettuare l’emissione preventivata sul comparto decennale. La rottura del citato supporto dopo la chiusura della sessione londinese aprirebbe lo spazio per un overshooting con primo obiettivo area 1,30. Ribadiamo che l’inversione di tale andamento potrebbe avvenire dopo le elezioni Uk che dovrebbero essere indette per il 6 maggio. La debolezza dell’euro si è manifestata anche vs yen con il cross sceso ai minimi da 1 anno in prossimità dell’area di supporto 120. Lo yen si è apprezzato anche vs dollaro con i supporti che si collocano a 89,10 e 88,50.
Materie Prime: in rialzo la maggior parte delle materie prime dell’indice GSCI dopo le parole di Bernanke. Positivi il greggio Wti (+1,5%) ed il gas naturale (+0,8%). Contrastati i metalli industriali con i cali di piombo (-1%) e zinco (-0,8%) ed il rialzo di nichel (+1,4%) ed alluminio (+0,5%). Tra i preziosi lieve rialzo per l’argento (+0,3%), lieve calo dell’oro (-0,6%). Contrastati gli agricoli con il rialzo dello zucchero (+3%) ed il calo del cotone (-0,8%).
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