Società

MILLS FU CORROTTO DA SILVIO BERLUSCONI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Sono state depositate a Milano le 400 pagine delle motivazioni che hanno portato alla condanna dell’avvocato inglese David Mills a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Agì «da falso testimone» – si legge nelle motivazioni di condanna -«per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati. Dall’altro lato (Mills) ha contemporaneamente perseguito il proprio vantaggio economico».

Vuoi sapere cosa comprano e vendono gli Insider di Wall Street? Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato che riferirà davanti al Parlamento sul caso Mills, in seguito alle pubblicazioni delle motivazioni della sentenza avvenuta oggi. “Riferirò in Parlamento”, ha detto a margine della inaugurazione del Policlinico San Donato.

LA VICENDA – Al centro del procedimento c’è l’accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 avrebbe fatto inviare 600.000 dollari a Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi (All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza), in qualità di testimone e quindi con l’obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla, le informazioni su due società off- shore usate da Mediaset, secondo la procura, per creare fondi neri. Dal medesimo procedimento la posizione di Silvio Berlusconi è stata stralciata in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano riguardante le quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei confronti di Berlusconi è quindi stato sospeso.

Dopo le motivazioni della sentenza di condanna a carico dell’avvocato Mills, se “fossimo in un Paese civile Berlusconi sarebbe costretto a dimettersi dalla pressione dell’opposizione, della stampa e dell’opinione pubblica. Essere un corruttore di testimoni è un reato abietto. Chiunque fosse anche solo sfiorato dal sospetto di aver commesso un reato così grave dovrebbe andarsene”. Lo afferma il capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi.

“Adesso – aggiunge Donadi – è chiaro ed evidente a tutti la ragione per cui Berlusconi ha imposto come prima legge di questa legislatura il Lodo Alfano, che gli garantisce l’impunità. Sappiamo perfettamente che Berlusconi non ha senso della vergogna e tantomeno delle istituzioni e che quindi resterà saldamente al suo posto. Per questa ragione – prosegue l’esponente dipietrista – ci aspettiamo dal premier un atto di dignità politica: venga in Parlamento a riferire e spieghi agli italiani con quale coraggio, dopo questa condanna, continuerà a parlare a milioni di italiani onesti che conducono una vita sempre più disagiata, ma comunque dignitosa, confidando soltanto nell’onestà del loro lavoro per tirare avanti”.

Copyright © ApCom e Corriere della Sera. All rights reserved