Economia

Milano s’indebolisce nonostante il verde di Wall Street

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(Teleborsa) – Si indebolisce Piazza Affari, nonostante l’avvio con il segno più della borsa di Wall Street. La borsa americana riapre i battenti con fiducia dopo il lungo week end che ieri l’ha vista chiusa per la festività del President’s Day. Dal fronte macro a stelle e strisce sono giunti i numeri sull’Empire State Manufacturing Survey (che misura le condizioni del settore manifatturiero) che hanno evidenziato una crescita a febbraio a 24,9 punti nettamente superiore al previsto (18). Pubblicati anche i dati sui flussi netti in entrata negli Stati Uniti, che nel mese di dicembre sono saliti a 60,9 miliardi di dollari dai rivisti 30,7 miliardi del mese precedente. Sul fronte valutario, la divisa europea sembra riprendere un pò di terreno nei confronti del biglietto verde. Il cross eur/usd, che ieri ha toccato i minimi degli ultimi otto mesi, al momento scambia a 1,3649. Intanto i riflettori rimangono puntati su quelle che saranno le conclusioni del vertice dell’Ecofin in corso a Bruxelles. I ministri delle finanze insistono nei confronti del Paese Ellenico affinchè riesca a porre rimedio al proprio deficit. Secondo alcuni rumors sarebbe stato dato tempo un mese al Governo di Atene per dare segnali positivi in tal senso. Una mano alla Grecia arriva dalla Spagna. Il ministro delle finanze spagnolo, Elena Salgado, ha dichiarato infatti pieno appoggio al governo di Atene. A Milano l’indice FTSE IT All-Share lima dello 0,05% il FTSE MIB dello 0,02% il FTSE IT Mid Cap scivola dello 0,15%. Il FTSE IT Star segna un vantaggio dello 0,54%. Sugli scudi il titolo Buzzi Unicem che, con un rialzo che supera i tre punti e mezzo percentuali, si posiziona alla testa del FTSE Mib. A due velocità i titoli del comparto bancario. Il settore in Europa registra un rialzo dello 0,94%, trainato dai conti di Barclays che hanno battuto le attese del mercato. La banca inglese, infatti, ha archiviato l’esercizio 2009 con un utile più che raddoppiato a 9,393 miliardi di sterline da confrontarsi con i 4,382 mld del 2008. Acquistata Mediolanum che si conferma il miglior titolo del settore sul paniere principale. In frazionale rialzo la Banca Popolare di Milano. Dalla parte delle vendite Intesa SanPaolo che cede oltre due punti percentuali, mentre lima Unicredit, si mostra sulla parità il Banco Popolare. In retromarcia la Fiat. A gennaio, secondo i dati diffusi stamane dall’ACEA, il Gruppo del Lingotto ha riportato un incremento delle vendite del 19,9% a 98,752 unità, mentre la quota di mercato è salita al 9,3% dall’8,8% dell’anno precedente. Il CdA del Lingotto ha approvato,oggi, il bilancio 2009 deliberando la distribuzione dividendo. Inoltre, lo stesso CdA dell’azienda automobilistica ha approvato le modifiche piano incentivazione 2009/10. Tra gli energetici freccia verde per Tenaris che beneficia della decisione di Credit Suisse di alzare il prezzo obiettivo, portandolo a 18 euro dai precedenti 14 euro. In rosso Saipem che, con una perdita di oltre un punto e mezzo percentuale, si posizione in fondo al FTSE Mib. Linea squillante per Telecom Italia. Non accennano a smorzarsi le voci sulla fusione con la spagnola Telefonica. Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Industria iberico, Miguel Sebastian, sarebbero però “false” le notizie di una prossima fusione tra Telecom e Telefonica. Tra gli altri titoli del settore debolezza per Fastweb che ha archiviato il 2009 con risultati in crescita. I ricavi nell’esercizio sono ammontati a 1,85 miliardi di euro, mentre l’utile netto si è attestato a 36 milioni, registrando un netto rialzo rispetto a 1 milione riportato nel 2008. Le previsioni del Gruppo per il 2010 sono per un incremento di circa il 5% dei ricavi e dell’Ebitda. Non è una buona giornata per Iride ed Enia, i cui CdA hanno dato il via libera alla fusione alle condizioni previste dal Progetto approvato dalle rispettive Assemblee Straordinarie nel mese di aprile 2009.