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Milano riduce rialzi, futures Usa giù attendono gli utili di Morgan Stanley

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Piatta Piazza Affari che, dopo una partenza cauta, è arrivata a guadagnare più dell’1%, per poi erodere quasi tutti i guadagni, complici le forti perdite di Fiat Spa, Fiat Industrial ed Exor. Indeciso il Ftse Mib, che ora sale dello 0,33% circa.

L’attesa è per i nuovi dati che arriveranno dal fronte economico degli Stati Uniti e che vedranno protagonisti, tra gli altri, le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione. Dal fronte aziendale americano, nel pieno della stagione degli utili, saranno resi noti invece prima dell’inizio della sessione i risultati di bilancio di Morgan Stanley. In calendario, dopo la fine della giornata di contrattazioni a Wall Street, anche gli utili di Google e di Advanced Micro Devices. Nel frattempo, i futures sul Dow Jones sono in calo di 26 punti (-0,20%), quelli sul Nasdaq scendono di 2 punti (-0,09%) e quelli sullo S&P 500 sono in flessione di 1,80 punti (-0,14%).

Tornando in Europa, da segnalare che insieme a Madrid (+0,67%), Milano rimane l’unico listino europeo positivo, complici le forti e improvvise ricoperture sui bancari, che in entrambi i listini hanno sofferto molto nel 2010. Male invece soprattutto Londra (-1,52%), perchè sconta i timori sulle conseguenze che eventuali rialzi dei tassi in Cina potrebbero avere sulla domanda delle risorse di base (sul listino molti i titoli minerari scambiati), e a ruota cedono Francoforte (-0,84%) e Parigi (.0,43%).

Sui mercati valutari, bene l’euro che dopo una debolezza iniziale torna a guadagnare a New York sul dollaro salendo a 1,3493. La moneta unica avanza anche sul franco svizzero a 1,2881 e sullo yen a 110,92. Contro la moneta nipponica avanza anche il dollasro a 82,19.

Sui mercati delle commodities, giù i prezzi del petrolio a 90,40 dollari al barile, in calo di 46 centesimi sul Nymex. Male anche i prezzi dell’oro scambiati sul Comex, a 1.363,6 dollari l’oncia, in flessione di 6,6 dollari.

Guardando all’azionario globale, riflettori oggi per l’appunto sul forte calo della borsa Shanghai, che ha perso quasi il 3%. I buoni dati cinesi, relativi al balzo del Pil al di sopra delle attese, hanno messo infatti sotto pressione l’indice cinese, che si è attestato sui minimi dagli inizi dell’anno, proprio per la paura di nuovi aumenti dei tassi da parte di Pechino (anche se bisogna dire che a dicembre c’è stato un rallentamento della crescita delle pressioni inflazionistiche).

A tal proposito, Alessandro Frigerio, di Rmj Sgr, ha fatto notare anche che, a dispetto della crescita cinese, la borsa di Shanghai ha performato molto male nel 2010, perdendo il 16% del suo valore (molto bene ha fatto invece l’indice di Hong Kong). Male ha fatto oggi anche Tokyo, con l’indice Nikkei-225 che ha ripiegato a 10.437 punti, lasciando sul terreno l’1,13%.

Infine, tornando a Piazza Affari Fiat Spa cede il 5% circa, dopo aver subito il downgrade da parte di JP Morgan: il rating è stato portato infatti a “underweight” da “neutral”. Il titolo non riesce a beneficiare neanche della dichiarazione di Fitch, con gli investitori che guardano più che altro al downgrade e alla riduzione del target price decisa da Nomura.

Giù anche Fiat Industrial (-5,17%) e soprattutto Exor, che cede il 6,54%. A Piazza Affari cedono anche Stm (-4,49%), Pirelli (-3,52%), Saipem (-3,41%), e Tod’s (-2,98%).

Questi e altri ribassi riescono ad avere la meglio sui guadagni dei bancari che sono ancora solidi. Oltre a Unicredit, che però al +4% fa ora +1,57%, salgono Ubi Banca (+3,09%), Intesa SanPaolo (+2,40%), Mps (+3,71%) Mediolanum (+1,51%) e Banco Popolare (+0,81%). Ma Banca Popolare di Milano ora cede lo 0,82%.