Corrono a Piazza Affari le banche popolari, tra le quali spicca la Bpm, che segna ora un rialzo del 7,28% a 4,73 euro. A sostenere i titoli è la notizia riportata dal ‘Sole 24 Ore’, secondo cui la Commissione europea avrebbe messo in mora Roma per le norme speciali relative alle popolari contenuti nel Testo unico bancario.
Popolari Unite avanza del 3,01% a 14,05 euro, mentre Popolare Verona e Novara è in progresso dell’1,97% a 13,59 euro. La Lodi segna un rialzo del 2,17% a 8,77 euro. Intensi gli scambi su tutti i titoli, con volumi eccezionali in particolare per la Popolare Milano: in poco più di un ora di contrattazioni si registrano cinque volte i volumi medi giornalieri sul titolo e con 5 milioni di pezzi trattati pari all’1,3% del capitale.
La Commissione europea, con questa decisione, riprenderebbe le obiezioni già sollevate dall’Associazione nazionale azionisti banche popolari (Asnapop). Nel mirino della Commissione Ue entrerebbero così le previsioni di diritto speciale concesse alle popolari italiane: il voto capitario, il limite dello 0,5% al possesso azionario, la clausola di gradimento e il limite alle deleghe per la partecipazione dei soci in assemblea.
Secondo quanto riferisce il quotidiano finanziario si tratterebbe di norme in contrasto con il diritto di stabilimento di una società Ue nel nostro Paese e violerebbe il principio della libera circolazione dei capitali. Nell’esposto dell’Asnapop si osservava che l’attuale legislazione rappresenta un ostacolo all’investimento, in particolare da parte di istituzioni estere, e una penalizzazione per le società quotate.