I timori di un attacco militare come risposta agli attentati negli Stati Uniti e le parole di Greenspan sulle difficolta’ dell’economia americana in questa delicatissima fase, piombano su Piazza Affari come un macigno.
E tutti i titoli principali affondano, senza contare e considerare il vero valore delle societa’.
Si specula al ribasso dicono gli analisti, ma le realtà è il crollo di tutte le blue chip: senza esclusioni e distinzioni di sorta.
Con il Mibtel che ha perso un secco 12,24% che sommato alla perdita della scorsa settimana fa un -22,61% dall’11 settembre.
L’elenco tra le blue chip dei tonfi maggiori lascia solo l’imbarazzo della scelta.
In una settimana hanno perso piu’ del 20% titoli come Banca Fideuram (-25,7%), Banca Intesa (-27,74%), Banca di Roma (-30,3%), BiPopCarire (-24,4%), Bnl (-21,77%).
Ma anche altri settori, oltre quello bancario, non sono stati risparmiati dalle vendite.
Bulgari -21,7%, L’Espresso -26,6%, Finmeccanica -23,6%, Mediolanum -29,04%.
Con triste ironia si può dire che e’ andata meglio ai telefonici, già penalizzati da alcune settimane.
Olivetti -8,65%, Telecom -1,48%, Tim -5,67%.
Mentre Pirelli perde -6,02%.
Anche Eni ha perso il 12,5%.
Mentre Hdp si è fermata a -4,36%.
Tra i titoli media particolarmente in lettera Class con un -38,6%.