Economia

Milano passa negativa appesantita dalle banche

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(Teleborsa) – Inversione di rotta per il comparto bancario italiano che, dopo un avvio in verde, mostra ora decisi cali su molti istituti appesantendo l’andamento generale di Piazza Affari, ora in rosso con una limatura dello 0,25% sul Ftse All Share e dello 0,28% sul Ftse Mib. Le banche made in Italy sono oggi particolarmente al centro dell’attenzione degli analisti e delle agenzie di rating. Oggi pomeriggio alle 15.30 Fitch Ratings terrà una teleconferenza per discutere dell’outlook sulle maggiori banche italiane. Lo scorso 28 ottobre l’agenzia di rating aveva pubblicato un report dal titolo “Major Italian banks Semi-Annual Review and Outlook – Profitability Under Pressure Going into 2011”, affermando che la profittabilità dei maggiori istituti di credito italiani rimarrà sotto pressione nel secondo semestre del 2010 e per tutto il 2011 a causa dei bassi tassi di interesse e delle modeste prospettive di crescita attese nei prossimi due anni. Tuttavia, spiega Fitch, le banche del Bel Paese hanno alcuni strumenti che permettono loro di superare le avversità, come per esempio gli elevati volumi di bond e depositi della clientela. Più o meno dello stesso avviso BofA Merrill Lynch Global Research, che ha assunto verso le banche italiane una view più conservativa sull’evoluzione dei ricavi in scia alle modeste attese di crescita dell’economia italiana. Tra l’altro MPS, Intesa Sanpaolo e UniCredit scontano oggi la decisione da parte dell’Antitrust di comminare loro, assieme ad altre 5 banche e a Mastercard, una multa per aver posto in essere intese restrittive della concorrenza finalizzate a mantenere alta la commissione interbancaria sui pagamenti attraverso le carte di credito e di debito (c.d. carte Maestro) emesse dal circuito Mastercard, trasferendola sulle commissioni richieste ai negozianti convenzionati, con effetti sui prezzi praticati ai consumatori. MPS dovrà sborsare 910.000 euro, Intesa Sanpaolo 700.000 euro, Unicredit 380.000 euro. Tutti e tre gli istituti stanno cedendo terreno sul listino milanese con perdite superiori all’1,5% (-2,21% nel caso di MPS), ma non fanno meglio Ubi Banca, la Pop. Milano e Mediobanca. Ancora vendite, seppur più limitate rispetto agli altri istituti, sul Banco Popolare. Oggi gli analisti della Credit Suisse Group hanno riavviato la copertura sul titolo a “outperform”, tagliando tuttavia il target price da 6,2 a 4,5 euro. Tra i non bancari fanno piuttosto male anche Telecom Italia all’indomani della pubblicazione di conti a luci ed ombre e i cementieri, . Questi ultimi patiscono qualche presa di beneficio dopo il recente rally ma anche il crollo della francese Lafarge, che oggi ha annunciato utili in calo ma meno delle attese. Resistono alle vendite solo un’ottima Tenaris, premiata per i buoni conti, Fiat e Exor.