Dopo la fiducia al Senato data a Berlusconi, peraltro scontata, Piazza Affari torna a puntare verso il basso, perdendo lo 0,30% circa. Si muovono invece sul filo della parità Londra e Francoforte, mentre Parigi scende dello 0,11% e Madrid dello 0,57%.
Confortanti alcuni dati provenienti dal fronte macro della Germania, con l’indice Zew, che è risultato migliore delle stime e con l’istituto di ricerca Ifo che ha alzato le previsioni sulla crescita del pil tedesco relative al 2010 e al 2011. Ma le indicazioni positive non hanno dato slancio ai mercati. Inoltre, proprio pochi minuti fa sono arrivate notizie dal tono totalmente opposto: da un lato, l’asta spagnola si è tradotta in un brusco aumento dei rendimenti dei titoli di stato del paese; dall’altro, S&P ha messo sotto osservazione il rating del Belgio;
Gli operatori rimangono dunque in attesa della riunione della Fed, e soprattutto del comunicato con cui Bernanke e colleghi daranno indicazioni sul futuro della politica monetaria Usa, il nervosismo degli operatori è lampante. In calendario inoltre oggi dal fronte macro Usa anche i dati relativi alle vendite al dettaglio e all’inflazione, che saranno importanti market mover di tutti i mercati, anche di quello dei cambi. Debole così l’andamento dei mercati americani: i futures sul Nasdaq salgono di 4 punti, quelli sul Dow Jones sono in calo di 3 punti, mentre quelli sullo S&P 500 avanzano di 2,50 punti.
Intanto sui mercati valutari, l’euro beneficia dell’ alert di Moody’s sugli Usa, che rischiano di perdere la tripla A. L’avvertimento mette sotto pressione il dollaro. Quest’ultimo sconta anche la possibilità che Bernanke e colleghi decidano di ampliare le misure di quantitative easing oltre i 600 miliardi di dollari pianificati. E così sui mercati americani la moneta unica sale a 1,3470. In calo invece il cross euro/yen a 111,64, mentre il biglietto verde cede contro la valuta nipponica a 82,89.
In forte rialzo le quotazioni dell’oro, che sul Comex arrivano a superare la soglia dei 1.400 dollari l’oncia, balzando a 1.407,1 dollari, in crescita di 9,1 punti. Molto ben anche l’argento che si attesta a 29,92 dollari, con un rally di 29,6 dollari. Il petrolio quotato sul Nymex avanza a 88,91 dollari al barile, in aumento di 30 centesimi.
Tornando a Piazza Affari, da segnalare le stime degli analisti sul futuro del Ftse Mib, che ha perso dagli inizi dell’anno il 10% del suo valore contro il +18% del Dax di Francoforte.