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MILANO E LE ALTRE: QUALI RISCHI IN AGGUATO?

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In Europa le borse peggiorano rispetto all’avvio, e il clima che si respira è lo stesso che in Italia malgrado in apertura si fosse notata una certa positività.

Ma, nel corso della prima parte della mattinata, gli investitori hanno individuato alcuni potenziali rischi, e hanno deciso di mantenersi cauti.

Non si tratta soltanto dell’attesa per il superindice economico statunitense, previsto per le 16:00 italiane, e nemmeno del clima di incertezza per la partenza di Wall Street che i future preannunciano negativo.

Giocano a sfavore le cattive notizie che giungono sul fronte della politica internazionale, per i rapporti Usa-Iraq e per quelli arabo-palestinesi.

E se è vero che dalla crisi mediorientale i titoli petroliferi (con l’eccezione di Eni) traggono forti vantaggi, dall’altra la prospettiva di un conflitto suggerisce prudenza a chi vuole investire il proprio denaro.

Le borse sono condizionate anche dal risultato elettorale in Germania: la vittoria di misura della coalizione del Cancelliere Gerhard Schroeder lascia dubbi sulla capacità del governo di Berlino di far passare in Parlamento la politica di riforme necessaria al paese.

In Italia la giornata è caratterizzata dalla caduta di Eni, che è stata anche declassata, ma anche dal forte ribasso di Autostrade e dalla debolezza delle due debuttanti sul Mib30, vale a dire Popolare Verona e Novara e Antonveneta.

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