(Teleborsa) – Partenza in calo per Piazza Affari così come per il resto del Vecchio Continente, sulla scia debole disegnata ieri dai mercati americani e asiatici stamane, appesantiti da dati deludenti che hanno rinnovato i timori sulla consistenza della ripresa economica. Sul mercato valutario, l’euro prende respiro nei confronti del biglietto verde, dopo la corsa della vigilia, balzando oltre quota 1,32 dollari. La divisa statunitense si conferma debole anche verso lo yen, sotto quota 86 yen, in coincidenza con indiscrezioni filtrate ieri, secondo cui la Fed eral Reserve, la prossima settimana potrebbe riaprire il programma di acquisto di bond. Appuntamento importante oggi con la congiuntura. In Europa sarà diffuso stamane il dato sui Pmi servizi della Zona Euro e le vendite al dettaglio mentre d’oltreoceano giungeranno i numeri sull’occupazione del settore privato Usa, che potrà fornire un orientamento alle stime del non farm payrolls in agenda venerdì. Tale report, pubblicato dalla Automated Data Processing (ADP), precede infatti di consueto quello ufficiale che verrà pubblicato dal Dipartimento del Lavoro. Deboli anche i prezzi del petrolio, su qualche presa di beneficio, dopo che le quotazioni si sono portate vicino agli 83 dollari al barile. Attesi oggi pomeriggio i dati sulle scorte di greggio settimanali del DoE. Sulle prime rilevazioni, l’indice FTSE MIB cede lo 0,39% a 21414,96 punti mentre il FTSE All Share segna un ribasso dello 0,36% a 21.854,46 punti. Giù anche il FTSE Mid cap che perde lo 0,28% a 23.566,66 punti e l’indice FTSE Star che lima lo 0,06% a 10.547,64 punti. Prevale debolezza nel principale paniere con le blue chips divise tra denaro e lettera. Dimessa Telecom che non riesce a beneficiare dell’accordo raggiunto con i sindacati sul piano di esuberi per il prossimo triennio. Il titolo resta in tensione alla vigilia dei risultati. Spunti positivi per Fiat dopo le vendite di auto di Chrysler, salite a luglio negli Stati Uniti, per il quarto mese consecutivo. Deboli le banche, con Unicredit la peggiore dopo i conti di ieri giudicati deludenti, che hanno messo in luce una contrazione dell’utile. Relativamente al progetto “banca unica” l’AD di Piazza Cordusio ha detto che porterà benefici ricorrenti per 300 milioni di euro, anche se non immediatamente. Giù Prysmian che ha chiuso il primo semestre con margini e ricavi in calo, ma ha confermato i target di redditività per l’anno in corso. Il gruppo infatti è fiducioso che l’Ebitda adjusted 2010 si collocherà nella parte alta della guidance di 350-400 milioni di euro. Accesi i petroliferi con Eni che beneficia dell’upgrade a overweight da neutral deciso da Hsbc. Fa bene anche la controllata Saipem, mentre resta indietro Tenaris. Sottotono Atlantia nonostante la conferma del giudizio a “buy” da parte di Ubs e del target price di 21,4 euro per azione, dopo la pubbicazione dei conti, che hanno evidenziato un utile semestrale in crescita. Sul completo occhi puntati su Brembo e Sabaf chiamate oggi alla prova dei risultati.
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