Mercati

Milano a picco: -4,7%: balzo degli spread, Intesa congelata

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Milano – Dopo l’apertura negativa di Wall Street, le borse europee accelerano al ribasso, con il Ftse Mib che chiude in calo del 4,74% intorno ai minimi di seduta sul filo dei 14.800 punti. Perdite pesanti di almeno due punti percentuali anche per Londra (-2,13%), Francoforte (-2,75%), Parigi (-2,85%). L’indice di riferimento dell’azionario del continente, l’Eurostox 50 lascia sul campo quasi il 2,5%. Wall Street cede due punti e mezzo percentuali, con l’indice delle blue chip Dow Jones che lascia sul campo circa 300 punti e il settore finanziario che perde piu’ del 3%.

Il sentiment è condizionato dalla performance negativa dei mercati asiatici e statunitensi, che hanno scontato, oltre al problema dei debiti sovrani, i timori sullo stallo dei negoziati negli Stati Uniti, volti a ridurre il deficit di $1.200 miliardi nei prossimi 10 anni. Ma ovviamente sono i problemi europei che continuano a pilotare le scelte degli investitori. E si trema sempre di più per il futuro non solo di Italia e Spagna, ma anche della Francia.

La Germania nei prossimi mesi entrera’ in un periodo di difficolta’ economiche e potrebbe crescere pochissimo l’anno prossimo, zavorrata, come l’intera zona euro, dalla crisi del debito dei paesi periferici. Secondo l’ultimo bollettino mensile della Bundesbank, Berlino dovrebbe registrare un aumento del Pil compreso fra lo 0,5 e l’1% nel 2012. Il mese scorso, il governo tedesco aveva indicato una crescita dell’1% per l’anno prossimo.

Si aggiungono le diverse note di Moody’s, che ha avvertito sulla crescita del rischio di insolvibilità delle banche tedesche e anche del rischio della Francia di perdere la tripla AAA.

Lo spread BTP/Bund torna a salire a quota 473 punti base in aumento di una decina di punti base, a fronte di un rendimento al 6,627%. Lo spread francese sale a 165 punti base, in rialzo di 15 punti base, quello spagnolo si attesta a 463 punti base, in crescita di 21,5 punti base. Il prezzo del Btp con scadenza settembre 2021 vale 87.260 (-0,053). Il credit default swap, ovvero il prezzo per assicurarsi per cinque anni contro il default del debito italiano, si e’ ampliato a 536 punti base, secondo i dati Markit.

In più, ora si aggiunge anche il problema Ungheria, visto che la stessa Commissione europea ha ammesso di aver ricevuto una richiesta ufficiale per erogare possibili finanziamenti al paese.

Non sembrano rassicurare i mercati, intanto, le proposte per la creazione di Eurobond che, secondo quanto ampiamente trapelato sulla stampa nel fine settimana, la Commissione europea si appresta ad avanzare mercoledì (da verificare poi se la Germania aprirà anche solo uno spiraglio su questo fronte).

Non sono piaciute neppure le dichiarazioni dell’ex capo economista della banca centrale europea, Juergen Stark, secondo cui la crisi del debito sovrano ormai si e’ propagata agli stati core. Il livello dei soldi depositati presso la Bce da parte delle banche e’ salito a un ritmo record.

Intanto dall’altra parte dell’oceano, sull’umore degli investitori pesa il fallimento dei negoziati sui tagli al debito Usa. A Wall Street particolarmente colpite dalla lettera due delle banche piu’ esposte al debito europeo, Morgan Stanley e Jefferies. Anche in Europa le banche sono vittime di un sell off. Intesa Sanpaolo e’ stata congelata per eccesso di volatilita’.

Le decisioni sul cambio al vertice del CdA del gruppo sono tutte nelle mani di Bazoli. Che “Di solito e’ molto rapido”, secondo quanto riferito oggi da Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo. Corrado Passera ha lasciato il posto di AD per dedicarsi a tempo pieno al suo nuovo incarico di
super ministro.

Oggi a Piazza Affari hanno staccato il dividendo A2A, Enel, Mediolanum, Terna e Tenaris. Gli operatori affermano tuttavia che lo stacco delle cedole pesa poco sulla performance dell’azionario italiano, ovvero dello 0,35%-0,40% circa: l’impatto non è clamoroso e di conseguenza Milano registra forti perdite per via dell’annoso problema dei debiti. Sul caso italiano il neo premier incaricato Mario Monti è intanto pronto a lanciare l’operazione credibilità.

Intanto, tornando a Piazza Affari, il listino è quasi tutto tinto di rosso: sotto i riflettori la forte perdita di Finmeccanica che nelle ultime tre settimane ha perso ben il 36% del suo valore e che ora arretra più del 5%.

Segni meno in modo sostenuto, anche per Lottomatica (-7,4%), Popolare Emilia Romagna (-7%), Popolare Milano (-6,43%), Exor (-6,35%), Buzzi Unicem (-6,23%). In ambito di notizie societarie, Fiat Auto ha annunciato in una lettera che dal primo gennaio saranno disdetti tutti gli accordi sindacali. Naturale passo da compiere dopo l’uscita da Confindustria.

Sul fronte del mercato valutario, l’euro registra un improvviso balzo di 40 punti base, attestandosi a quota $1,3476. I trader non riescono a trovare notizie o indiscrezioni che vadano oltre il voto previsto in gennaio sul pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro.
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Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in ribasso dell’1,09% a $96,61 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scendono dello 0,67%, a $1.713,60 circa.

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TITOLI A PIAZZA AFFARI: RAPPORTO UNICREDIT.

BPM (EUR0,28): Investindustrial ha in mano azioni e diritti di opzione corrispondenti al 6,63% del capitale sociale post-aumento.

INTESA (EUR1,219): secondo i giornali di sabato e domenica, le Fondazioni spingono per una soluzione interna per la sostituzione dell’AD Corrado Passera. Salgono quindi le quotazioni di Morelli e Miccichè.

MEDIASET (EUR2,072): secondo Affari e Finanza di Repubblica, con la caduta del governo Berlusconi si rompe il duopolio Rai-Mediaset che ha bloccato finora il sistema televisivo italiano.

TELECOM IT (EUR0,848): gli analisti di JP Morgan hanno ridotto il target price da EUR1,10 a EUR1,05, il rating è neutral. Il mercato delle telecomunicazioni è atteso debole nel 2012, ma il gruppo farà meglio del settore; lo ha detto l’AD Marco Patuano.

IL QUADRO MACROECONOMICO IN EUROPA.

Per quanto riguarda la crisi del debito sovrano, la Commissione europea dovrebbe pubblicare settimana prossima un documento che proporrà diversi scenari per la messa in vigore di euro bonds: il lancio di euro obbligazioni, una misura alla quale la Germania si è sempre opposta, potrebbe rapidamente attenuare la crisi del debito sovrano e rafforzare la resistenza della Zona euro a future crisi.

Fronte macro, la bilancia commerciale giapponese mostra a ottobre un passivo di JPY273,8 mld, cui concorre una variazione annua di -3,7% della voce export e di +17,9% di quella import; i dati si confrontano con il consensus Reuters per un saldo positivo di JPY39,9 mld. Pochi i dati della giornata, tra cui il saldo di partite correnti di Eurozona a settembre, e negli Stati Uniti il National Activity Index ed il dato immobiliare sulla vendita di case esistenti in ottobre, atteso a 4,80 mln unità da 40.91 mln del dato precedente.