(Teleborsa) – Buone nuove giungono dall’OCSE, che ha migliorato la sua visione sull’economia dell’area, inclusa l’Eurozona, anche se sottolinea che permangono elevati fattori di rischio. Il rapporto dell’Organizzazione sull’economia sottolinea infatti che vi sono elementi di accelerazione nell’attività più forti di quanto atteso in precedenza, ma rileva anche che l’estrema volatilità del mercato dei titoli di stato e le condizioni di crescita troppo elevate di alcuni Paesi emergenti producono un aumento dei rischi sulla ripresa economica globale. Il PIL dell’area OCSE è stato rivisto al rialzo al 2,7% quest’anno dall’1,9% precedente ed al 2,8% l’anno prossimo. Per la Zona Euro si prospetta un incremento della crescita all’1,2% quest’anno ed all’1,8% il prossimo. Migliora la stima anche per gli Stati Uniti al 3,2% quest’anno ed il successivo e per il Giappone al 3% nel 2010 ed al 2% nel 2011. I flussi commerciali – sottolinea il rapporto – stanno evidenziando una ripresa e la forte crescita di alcune economie emergenti, come la Cina, contribuisce all’uscita dalla recessione. Tuttavia, queste condizioni economiche favorevoli pongono anche rischi relativi ad una accelerazione dell’inflazione. Si pongono così problematiche relative ad una possibile stretta monetaria, che ricadrebbero sugli altri Paesi a crescita più lenta. Nello stesso tempo un sistema di cambi più flessibile ridurrebbe le pressioni sulla politica monetaria della banca centrale. L’instabilità dei mercati dei titoli di stato rappresenta un’altro rischio attuale e piuttosto serio ed ha forzato la Zona Euro a rafforzare la sua posizione istituzionale e l’architettura operativa. L’accento si sposta così su politiche fiscali rigorose e più aggressive, che molti Paesi stanno già attuando per un recupero della credibilità sui rispettivi piani di consolidamento. “E’ un momento critico per l’economia mondiale” ha sottolineato il Segretario Generale dell’OCSE Angel Gurria. “Gli sforzi coordinati a livello internazionale hanno impedito alla recessione di diventare più profonda, ma ora noi ci troviamo ad affrontare nuovi cambiamenti. Molti Paesi dell’OCSE devono conciliare l’obiettivo di supportare una ripresa ancora fragile con il bisogno di mettere in atto politiche fiscali sostenibili”. Gurria ha concluso il suo intervento con un appello all’internazionalità di qualsiasi decisione di tipo economico. “Dobbiamo prendere in considerazione i riflessi internazionali delle politiche interne. Oggi più che mai abbiamo bisogno di mantenere una cooperazione internazionale”. Il rapporto ha poi preso in considerazione il tema delle exit strategy, sottolineando come sia rilevante porre fine alle misure di emergenza entro e non oltre il 2011. Le modalità , ovviamente, dovranno essere appropriata alle particolari condizioni delle finanze dei rispettivi Stati.