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MICHELI: SIAMO ALLE SOGLIE DELL’ ESPLOSIONE DI UNA NUOVA BOLLA FINANZIARIA

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(WSI) – Il peggio non è ancora alle spalle e sta per arrivare una nuova crisi dovuta allo scoppio di un’altra bolla finanziaria. Ad annunciarlo è il finanziere milanese, Francesco Micheli, che in occasione della presentazione a Milano dell’ultimo libro di Francesco Rutelli, “La svolta. Lettera a un partito mai nato”, dà una nuova interpretazione delle cause della recessione che ha travolto il mondo intero. Nessuna crisi, finanziaria, assicura il manager, questa è stata in tutto e per tutto una crisi economica.

“Il futuro a breve sarà un po’ lacrime e sangue – spiega il finanziere – visto che la situazione economica ci sta per colpire in modo pesante. In realtà le misure prese contro la crisi non sono servite a nulla”.

Non solo, per Micheli “siamo alle soglie dell’esplosione di una nuova bolla finanziaria. Perché di fatto, la crisi è stata chiamata crisi finanziaria, ma si trattava di una crisi economica”.

Secondo il manager infatti le cause sono da cercare non nei subprime ma ben oltre. Dove? “In un sistema legato alla Cina o ai finanziamenti alle famiglie in America, che hanno poi portato all’utilizzo di particolari prodotti finanziari, ma la crisi era sostanzialmente economica e durava da 15-20 anni. C’è stato un accanimento terapeutico che ha continuamente esasperato la situazione di malattia. C’è stato un inquinamento dei pozzi proprio da parte delle istituzioni: tutti hanno dimenticato le regole e si è creato un guazzabuglio, nel quale i manager erano autoreferenziali e le agenzie di rating dipendevano da loro. Quando si dice trovare le regole, è ridicolo perché di regole ce ne sono già troppe”.

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Per il manager quello che è mancato è stata “la capacità, come avvenne nel New Deal dopo il 29, di mettere attorno al tavolo fini pensatori. Oggi c’è una crisi della sinistra, e una crisi c’è nel momento in cui c’è una crisi di ideologia”.

E adesso ne siamo tutt’altro che fuori. “Le stesse persone – continua Micheli – si sono trasferite in altri posti a fare esattamente quello che facevano prima. Questo ha creato una nuova bolla finanziaria. Si è creato lo stesso gonfiamento, perché l’economia reale non è andata di pari passo. Siamo sulla soglia di qualcosa che aggraverà il nostro sistema”.

In Italia poi “uno dei grossi problemi che dovrà essere affrontato è lo ‘scandalo delle perizie immobiliari’. E’ un Paese il nostro in cui le vigilanze si sono distratte e si sono diffuse delle forme che fanno pensare al comandamento che dice di non rubare. Quando si dice svolta, non bisogna distrarsi”, conclude il manager.

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