
NEW YORK (WSI) – Il regista Michael Moore, famoso per aver vinto l’Oscar per il miglior documentario con “Bowling for Columbine” e la Palma d’oro al Festival di Cannes con “Fahrenheit 9/11”, si è scagliato contro i vertici di General Motors.
Moore ha dichiarato che chi è stato responsabile dei difetti rinvenuti nei veicoli della casa automobilistica – richiamate quasi 5 milioni di auto nell’ultimo mese per difetti riscontrati ai freni, airbag e altre componenti, tra cui al sistema di accensione – meriterebbe la pena di morte.
“Sono contrario alla pena di morte, ma a ogni regola corrisponde un’eccezione e in questo caso spero che i criminali di General Motors vengano arrestati e costretti a pagare per la loro decisione premeditata di far rischiare vite umane solamente per accaparrarsi pochi soldi”.
Moore aveva già incolpato il Dipartimento dei Trasporti americano quando l’ex presidente George W. Bush ignorò il problema nel 2007, mentre nei giorni scorsi ha elogiato il nuovo amministratore delegato della General Motors, Mary Barra, per aver raccontato la verità sui veicoli.
Il regista ha infine concluso lanciando un messaggio all’amministrazione Obama: “Spero che qualcuno tiri fuori le manette, che si tratti delle squadre SWAT o anche dell’esercito americano, se necessario, e che si marci verso la sede di GM nel centro di Detroit e vengano portati via coloro che sono stati responsabili di tutto ciò”.
Prosegue intanto l’indagine della Commissione Commercio ed Energia Usa alla Camera, in modo particolare sui veicoli in cui sono stati rinvenuti problemi al sistema di accesione, che hanno provocato la morte di 13 persone.
Le indagini hanno stabilito che Gm rifiutò una proposta avanzata nel 2005 per risolvere il difetto ai veicoli, per non sprecare tempo e denaro. Richiamati per questo motivo 2,6 milioni di veicoli. Interessati i modelli Chevrolet Cobalt, Chevrolet HHR, Pontiac G5, Pontiac Solstice, Saturn Ion e Saturn Sky degli anni che vanno dal 2003 al 2011.
GM è stata costretta poi ad annunciare un nuovo richiamo, lo scorso lunedì, di più di 1,3 milioni, per problemi al servosterzo.