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MERRILL LYNCH: LA RECESSIONE IN AMERICA E’ GIA’ INIZIATA

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La recessione degli Stati Uniti, la prima degli ultimi 16 anni, non è più un’ipotesi, ma è già iniziata. A dirlo, gelando gli operatori finanziari che si domandano se ci sarà recessione e quanto durerà, è addirittura Merrill Lynch. Il capo-economista per il Nord America della banca d’investimenti, David Rosenberg, è convinto che il peggioramento del mercato del lavoro, oltre al calo delle vendite al dettaglio, segnalano che il motore economico statunitense, da sempre basato sui consumi, sia appena entrato nel suo primo mese di recessione.

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“In base alle nostre analisi, questa (la recessione, ndr) non è nemmeno più una previsione ma una realtà”, dice Rosenberg, un economista ben noto a Wall Street, il cui quadro per le prospettive economiche statunitensi é peggiore rispetto a quanto ipotizzato da altri istituti e dalla Casa Bianca. Il presidente George Bush, la scorsa settimana, ha tuttavia detto che “non possiamo dare per scontata la crescita”, facendo ipotizzare che una recessione – tecnicamente due trimestri di fila con contrazione del prodotto interno lordo – sia nelle cose.

A sostegno della sua analisi Rosenberg cita un bel po’ di dati negativi, fra cui i principali indicatori usati dal National Bureau of Economic Research (Nebr) come termometro per lo stato di salute dell’economia: e cioé la disoccupazione (in particolare la gelata sul mercato del lavoro della scorsa settimana con il tasso dei senza lavoro balzato al 5%), i redditi personali reali, la produzione industriale e le vendite al dettaglio. Tutti e quattro gli indici – dice secondo quanto riporta il quotidiano inglese Telegraph – “sembrano aver segnato un picco attorno a novembre e dicembre, suggerendo in maniera convincente che siamo effettivamente entrati nel primo mese di recessione”.

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