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MERRILL LYNCH: DOLLARO OK FINO A GIUGNO, MA ATTENTI ALLA BOLLA SUI T-BOND

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(WSI) – Nessun pericolo per il dollaro nella
prima parte dell’anno. Viceversa,
odore di bolla per i Treasury. Parola
di Merrill Lynch.

«La legge di stimolo dell’economia
di Obama non basta. Occorre un secondo
intervento entro giugno, forse
anche un terzo entro l’anno». Secondo
Gary Dugan, chief investment officer
di Merrill Lynch per l’area europea,
Obama dovrà fare i conti con
«una lunga fase di debolezza economica,
forse anche di 4 o 5 anni». I pericoli
sono quelli di «una deflazione
di lungo periodo, di tipo giapponese», e di deleveraging: «Negli Usa – dice
– il debito delle famiglie è al 10,4%
del Pil, quello delle aziende al 7,2%.
Una forte correzione potrebbe avere
conseguenze devastanti sull’economia
mondiale».

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Per uscire dalla crisi,
l’economista prevede stimoli pari al
10% del Pil Usa (circa 1,400 miliardi
di dollari), mentre per l’Europa dovrà
arrivare attorno al 4-5%. La conseguenza
sarà l’aumento del debito
pubblico, con conseguente indebolimento
del dollaro a partire appunto,
dalla seconda metà del 2009: «Prevedo
che il dollaro possa risalire fino a
1,12 sull’euro entro giugno per poi riscendere
a 1,24 entro la fine dell’anno,
quando i mercati emergenti torneranno
più invitanti».

Sul fronte degli
investimenti, Dugan consiglia di
restare long sulle obbligazioni investmentgrade
(in particolare le corporate)
e sull’equity europeo, «in virtù
del minor indebitamento delle società
rispetto a quelle americane».
Sui Tbond, l’economista prevede
l’arrivo di una «bolla», con rendimenti,
anche per i titoli con scadenza di
lungo periodo, vicini allo zero: «Lo
yeld del Treasury a due anni – dice –
scenderà allo 0,5% dall’attuale
0,7% entro fine anno».

Per l’Italia,
Dugan esclude un downgrade del rating
sovrano come è successo per altri
Paesi del mediterraneo, ma resta
cauto su eventuali posizionamenti in
titoli governativi, «per via del crescente
spread con i Bund». «Meglio
puntare su equity e corporate».

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