Si allunga l’ombra del monitoraggio del Fondo Monetario Internazionale sull’Italia. Ma il governo italiano resiste, rifiutando con nettezza quello che viene considerato un “commissariamento”. La proposta di estendere il monitoraggio dell’Fmi anche ai Paesi a rischio dell’area euro è stata avanzata nel corso del vertice dei Paesi dell’eurozona presenti al G20 di Cannes, con Ue, Fmi e Bce, conclusosi questa notte.
Francia e Germania dunque insistono nel voler rendere ancora più stringente la sorveglianza sull’Italia, nonostante le rassicurazioni che Silvio Berlusconi ha provato ieri a fornire, annunciando di voler porre la fiducia sul ddl stabilità e sull’emendamento contenente gli impegni assunti con la lettera alla Ue. Nel lasciare la riunione, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha sottolineato esplicitamente che il Gruppo “è attivamente impegnato a trovare il modo di combattere la speculazione, specialmente nei confronti dell’Italia”.
Se venisse esteso il monitoraggio anche ai Paesi euro a rischio speculazione, gli ispettori dell’Fmi potrebbero ravvisare la necessità di intervenire in Italia attraverso l’apertura di una linea di credito che attingerebbe alla rete di sicurezza del Fmi – per i paesi a rischio attacco speculativo – da 1.000 miliardi di dollari, di cui si continua a discutere l’istituzione. Ma se l’Fmi dovesse aiutare in questi termini l’Italia, metterebbe sostanzialmente sotto tutela il governo italiano, che dunque – riferiscono fonti della delegazione – rifiuta una tale possibilità.