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Merkel sempre più dura: critica il sistema fiscale irlandese

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(WSI)-Tassi di interesse: in area Euro ieri i tassi swap sono lievemente saliti sul tratto a breve e calati sul tratto decennale. Questa mattina sono in calo soprattutto sul breve. La Germania ha collocato 5,6Mld€ del nuovo Schatz ricevendo una domanda pari a 1,8 volte l’offerta (in lieve calo dal 2,1 dell’asta precedente) al tasso di 1,53%, massimo da gennaio 2009.

In lieve aumento gli spread dei titoli periferici vs Germania sul tratto decennale. Sono proseguiti i ribassi delle borse europee sulla scia degli scontri in Libia e del conseguente forte rialzo del greggio. Le minute della BoE hanno confermato l’estrema diversità di vedute all’interno del board della banca centrale inglese.

Nell’ultima riunione conclusa con un nulla di fatto, tre membri hanno votato per un rialzo dei tassi (due di 25pb, uno di 50), uno per un aumento del QE da 50Mld£ ed in 5 hanno avallato la decisione di mantenere il tasso di riferimento allo 0,5% ed il QE a 200Mld£.

La cancelliera Merkel ha criticato il sistema fiscale irlandese, dichiarando che il basso carico fiscale sulle imprese ha contribuito a generare la crisi del sistema bancario del paese. La stessa Merkel ha proposto di definire un range in cui dovrebbe collocarsi l’aliquota fiscale per le imprese. Il presidente della Bundesbank, Weber, ha annunciato un rialzo delle stime sulla crescita tedesca nel 2011, portandole a circa il 2,5% dal precedente 2%.

Alla luce del rialzo del greggio, Trichet ha richiamato l’attenzione sulla necessità di contenimento dei salari pubblici. Sul fronte macro, rialzo a sorpresa degli ordinativi industriali dell’area Euro a dicembre (+2,1% m/m). Oggi il dato finale del Pil tedesco relativo al quarto trimestre è stato confermato al 4% a/a e 0,4% m/m. La crescita trimestrale è stata guidata soprattutto dalle esportazioni.

Sul fronte aste previsto oggi il collocamento di Btp decennali indicizzati all’inflazione per 1-1,5Mld€. Negli Usa tassi di mercato in rialzo soprattutto sul comparto a breve. Il forte rialzo dei prezzi energetici sta infatti portando ad un aumento delle aspettative d’inflazione con le “break-even” sul tratto a due anni che hanno raggiunto i livelli massimi dal luglio 2008, mese in cui il greggio Wti raggiunse i 150 $/b. Sul fronte azionario è proseguita la fase di correzione dei principali indici.

Le vendite hanno particolarmente interessato il settore tecnologico con l’indice Nasdaq Composite che ha perso circa il 4% in due sole sedute. Forte rialzo ancora per l’indice Vix che ha raggiunto i livelli dello scorso novembre. Plosser, membro votante Fed, ha ieri espresso il suo dissenso al piano QE2, dichiarando che qualora la ripresa economica dovesse continuare durante la prima parte dell’anno, potrebbe votare per una sospensione anticipata del piano. Secondo Plosser, infatti, in base alla sua lettura della situazione economica, il proseguimento di tale politica potrebbe portare più costi che benefici.

Valute: euro sostanzialmente stabile verso dollaro, nonostante le recenti tensioni sui mercati, con il cross che continua a mantenersi sopra quota 1,37. Le aspettative di un rialzo della Bce nei prossimi mesi, anche a fronte del marcato movimento dei prezzi energetici, continua a sostenere la valuta unica. Per oggi primo supporto in area 1,37, resistenza a 1,3780.

Apprezzamento dello yen sulla scia dell’aumentata avversione al rischio. Verso dollaro il cross trova un livello di supporto tra 80,90 e 81,30. La rottura al ribasso di tale area potrebbe dar luogo ad un movimento fino area 80 con la possibilità di un ulteriore calo sotto tale soglia. Verso euro la resistenza principale passa da 114, il supporto più vicino presso area 112. Segnaliamo il nuovo record del franco svizzero vs dollaro, con il cross calato sotto 0,93 sulla scia degli acquisti di franchi in ottica di valuta rifugio.

Materie Prime: energetici in rialzo insieme ai preziosi a fronte di un calo di agricoli e metalli industriali. Prosegue la corsa del petrolio sui timori sulla produzione potenzialmente causati dagli scontri in Libia. Il Wti si è spinto oltre i 100$/b, il Brent fino a quasi 120$.

Bloomberg segnala che, in base ad una fonte anonima, i paesi Opec potrebbero di fatto procedere ad un aumento della produzione anche senza formalizzarlo in una riunione. Oggi in programma i dati settimanali sulle scorte Usa. Prosegue il rialzo dei metalli preziosi con l’oro che si è spinto oltre i 1410$/oncia. Nell’ambito degli industriali il rame (-1,6%) prosegue la discesa iniziata da alcuni giorni. Tra gli agricoli ribassi per zucchero (-3,3%) e caffè (-1,8%).

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