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Mercato: un gioco per pochi, operatori impotenti

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Il mercato non e’ piu’ quello di una volta. Se un tempo le azioni erano da pescare tra un’ampia selezione, scelta frutto del giusto mix tra analisi approfondita e intuito, ora di fatto sono 112 quelle in grado da sole di muovere l’ago della bilancia alla Borsa di New York, essendo responsabili per il 50% degli scambi sul mercato e – ancora piu’ sorprendente – solo 20 di esse attirano il 26% dei volumi complessivi.

Questo e’ tutto cio’ che e’ sufficiente sapere per chi investe ed e’ continuamente frustrato dagli andamenti degli scambi. Secondo una stima resa nota dall’emittente CNBC, l’86% dei trader ritiene che il mercato vada sempre contro di loro e li metta nella posizione di non poter puntare e scommettere con le azioni ed essere cosi’ padroni del proprio destino.

Il punto e’ che ci sono una manciata di titoli che influenzano tutto il resto del mercato e nove delle 20 azioni piu’ scambiate a livello di volumi sono ETF. Per questo gli investitori si sentono impotenti, preda di forze maggiori. Il che vuol dire che 11 titoli fanno il bello e il cattivo tempo.

Chi vuole mettersi in gioco ha scelte obbligate da compiere, con una ristretta manciata di nomi su cui puntare, come Google, Apple e l’S&P 500. Il resto dei titoli sono ininfleenti, piccole ramificazioni e sfumature che non muovono il mercato. C’e’ chi sostiene che la situazione cambiera’ e che presto ci sara’ un’ampia scelta di titoli a cui attingere. Per ora chi vuole giocare deve accontentarsi dei soliti nomi.