L’analisi del mercato del lavoro in settembre negli Stati Uniti indica una situazione di eccezionale robustezza e lascia sperare in un incremento della crescita economica nel quarto trimestre.
La disoccupazione negli Stati Uniti in settembre si e’ attestata al 3,9% in ulteriore calo rispetto al 4,1% registrato in agosto. Il dato, che rappresenta il record degli ultimi 30 anni, e’ al di sotto del tasso di disoccupazione fisiologico individuato dagli economisti al 4%. L’economia americana ha raggiunto 250.000 posti di lavoro in settembre, mentre la paga oraria media e’ aumentata dello 0,2% pari a 3 centesimi di dollaro.
Un mercato del lavoro cosi’ forte fa pero’ temere un rialzo dell’inflazione nei prossimi mesi e quindi un ulteriore aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
In queste condizioni e’ infatti molto improbabile che la Fed si astenga dall’intervenire sui tassi, come ha fatto negli ultimi mesi ed e’ ancora piu’ remota l’ipotesi che la banca centrale riduca il costo del denaro. Questo – dicono gli analisti – potrebbe avvenire solo qualora il tasso di disoccupazione si portasse al di sopra della soglia psicologica del 4,5%.
Le aspettative degli economisti per un ulteriore incremento dei tassi di interesse, lasciati invariati al 6,5% dal 16 maggio scorso dopo 6 strette monetarie consecutive, e’ confermata anche dalle condizioni di mercato. Dopo il rallentamento registrato nel terzo trimestre, gli analisti si attendono una ripresa della crescita economica che, secondo la Fed, potrebbe attestarsi tra il 4% e il 5%.
Sul fronte azionario, inoltre, un tasso di disoccupazione come quello attuale, un potenziale rialzo del costo del lavoro e l’ombra di un’ulteriore stretta monetaria da parte della Fed non rappresentano comunque condizioni di mercato favorevoli per una ripresa delle borse.
* Analista di PDE