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MERCATI USA: STRATEGIST ABBASSANO PREVISIONI

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Thomas Galvin, market strategist di Credit Suisse First Boston, ha ridotto le sue previsioni per quest’anno, ammettendo che gli utili delle societa’ dello Standard & Poor 500 probabilmente non aumenteranno del 5%, ma diminuiranno del 3% – raggiungendo una media di $55,25 ad azione.

In base a queste previsioni Galvin ha anche abbassato il target dell’indice S&P 500 da 1520 a 1450 e del Nasdaq Composite da 3000 a 2600 – un guadagno comunque del 15% rispetto ai livelli attuali.

Lo stratega e’ certo che il mercato ha toccato il fondo poiche’ il rally di aprile ha coinvolto tutti gli 11 settori dello S&P 500, portando guadagni a doppia cifra. Il breve rally di gennaio, invece, aveva fatto salire del 10% solo cinque settori – materiali base, beni capitali, energia, sanita’ e servizi pubblici.

Ora la crescita dovrebbe continuare, secondo Galvin, poiche’ gli investitori ritorneranno sul mercato azionario dopo il calo del rendimento obbligazionario causato dal taglio dei tassi e dopo il versamento fiscale – i mesi di maggior flusso nei fondi comuni sono titpicamente aprile e maggio. Di solito, poi, gli investitori acquistano durante il periodo degli annunci dei risultati trimestrali – soprattutto quando, come ora, le aspettative pessimistiche sono superate.

Anche Jeffrey Applegate di Lehman Brothers pensa che il mercato abbia toccato il fondo il 4 aprile e che – in base alle esperienze del passato – il mercato azionario dovrebbe riprendersi nel 2002. Durante altri ‘atterraggi morbidi’ i titoli azionari hanno infatti iniziato un rally cinque mesi prima della ripresa economica e otto mesi prima della ripresa degli utili aziendali.

Applegate ipotizza che il PIL aumenti dal previsto 1% del trimestre corrente al 3%-4% per la fine del 2001 e che i profitti aziendali si riprendano del 10% nel quarto trimestre e crescano del 19% nel 2002.

Lo stratego di Lehman Brothers ha ridotto le previsioni sugli utili per azione delle societa’ dello S&P 500 da $54 a $52 per tener conto del calo dell’8% rispetto all’anno scorso, ma ha mantenuto il target dello S&P 500 a 1400 – un livello che potrebbe risultare, secondo Applegate, persino troppo basso.
“E’ piu’ importante la direzione che il livello”, ha commentato Applegate, “e con la Fed prossima ad intervenire di nuovo, la direzione e’ verso l’alto”.