La speculazione continua a essere presente sul mercato azionario e questo potrebbe rappresentare un problema.
Dal 4 aprile – quando l’indice Nasdaq ha toccato il fondo – al 14 maggio, i titoli piu’ speculativi sono saliti, secondo AQR Capital Mangement, del 48,2%.
La societa’ di gestione del capitale definisce speculativi i titoli high-tech dell’indice Russell 3000 che non mostrano alcun profitto o che vengono scambiati a oltre 50 volte gli utili degli ultimi 12 mesi.
Gli altri titoli tecnologici sono saliti nello stesso periodo del 29,8%, mentre i titoli non high-tech dell’indice hanno riportato una crescita del 9,9%. L’indice Nasdaq ha di per se’ registrato un aumento del 27%.
Il mercato potrebbe essere cresciuto troppo rispetto ai fondamentali economici e societari – dimostrato anche dalla tiepida risposta del mercato al taglio ai tassi d’interesse di martedi’ – e un nuovo studio di Goldman Sachs mette in dubbio che questi fondamentali possano migliorare sostanzialmente nel prossimo futuro.
L’euforia che il mercato ha dimostrato ad aprile ha contagiato anche il settore piu’ in crisi, quello delle recenti IPO. Secondo Bogle Investment Mangement sul mercato ci sono 520 societa’ senza profitti che sono state immatricolate negli ultimi due anni – 15 volte il numero di 10 anni fa. Questi titoli, meta’ dei quali appartengono al settore high-tech e il cui 43% viene scambiato al di sotto di $3 ad azione, hanno registrato in media un guadagno del 45,8% dal fondo.
Lo studio di Goldman Sachs cerca di rispondere ai due principali quesiti degli investitori: quando gli high-tech torneranno in positivo e quanto grande sara’ la ripresa.
Secondo l’analista Laura Conigliaro, infatti, e’ la seconda domanda che determina la valutazione delle societa’.
“La nostra visione e’ che si e’ trattato di una bolla nell’investimento”, ha commentato Bill Dudley, capo economista di Goldman Sachs. La spesa sulla tecnologia dell’informazione e della telecomunicazione ha superato i livelli sostenibili, quindi significa che c’e’ bisogno di un significativo periodo di debolezza della spesa per portare il capitale ai giusti livelli”.
Lo studio cerca di quantificare quel periodo di debolezza per le maggiori societa’ high-tech. Senza la bolla di spesa, il produttore di semiconduttori Xilinx (XLNX – Nasdaq) vede ridotto il tasso di crescita a meta’ dal 74% al 35%, mentre per PMC-Sierra (PMCS – Nasdaq) la crescita degli utili sarebbe stata due terzi in meno. Per i prossimi tre anni, poi, il tasso di crescita e’ ridotto dal 60% al 20%.
Alcune societa’,pero’, non sembrano esserne state afflitte. Gli analisti di Goldman Sachs stimano che la crescita del fatturato di BEA Systems (BEAS – Nasdaq) sarebbe sceso solo dal 76,5% al 69,4% e che le previsioni a lungo termine passino dal 47% al 45%.
Laura Conigliaro conclude che il recente rally non e’ sostenibile e che i fondamentali non sono in posizione per una ripresa a lungo termine.