I recenti rally del mercato azionario hanno portato poco respiro ai portafogli dei titoli colpiti dal crollo del mercato dell’ultimo anno.
Nonostante i guadagni registrati dall’indice Nasdaq, infatti, gli investitori in fondi high tech rimangono in perdita e, secondo il consulente finanziario Robert Levitt di Boca Raton in Florida, “ci vorranno anni per riprendersi”.
Il problema risiede, secondo John Brennan del Vanguard Group, nella matematica dell’investimento: dopo una pesante perdita ci vuole un aumento piu’ sostanziale per tornare al livello precedente.
Prendendo ad esempio il declino del 70,1% sofferto mediamente dai fondi high tech tra il 10 marzo 2000 e il 4 aprile di quest’anno, una ripresa della stessa percentuale non sarebbe di grande aiuto. Un fondo o qualunque altro investimento che ha perso cosi’ tanto dovra’ infatti guadagnare il 234% – cioe’ piu’ del triplo del declino – per poter tornare al valore iniziale.
L’aumento medio del 38,5% registrato – secondo Lipper, societa’ di ricerca, – dai fondi high tech dal 4 aprile al 16 maggio li lascia comunque in calo del 59,7% dai massimi del marzo 2000.
La ragione per cui dopo un ingente calo sia necessaria una maggiore crescita percentuale sta nel fatto che il portafoglio si ritrova con un valore ridotto con cui cercare di rifarsi delle perdite.
La percentuale di crescita necessaria alla ripresa, poi, aumenta esponenzialmente con la dimensione della perdita.
Ad esempio, dopo un calo del 50% da $10000 a $5000, un investimento deve raddoppiare, registrare cioe’ un guadagno del 100% per tornare al punto di partenza. Con un calo dell’80%, la percentuale necessaria per la ripresa e’ 400%- naturalmente se non viene aggiunto in portafoglio alcun investimento ulteriore.