“Il mercato orso del 2000-2001 e’ finalmente dietro le spalle”, ha commentato Jeffrey Applegate di Lehman Brothers che ritiene, insieme con Thomas Gavin di Credit Suisse First Boston e Edward Kerschner di UBS Warburg, che il mercato dovrebbe finalmente riprendersi.
I tre economisti, infatti, hanno applaudito l’intervento a sorpresa della Federal Reserve che, per la quarta volta consecutiva ha tagliato i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale e, sulla base dei dati storici, prevedono l’avvento del mercato ‘toro’.
Galvin suggerisce di acquistare titoli ciclici e tecnologici, settori che tipicamente registrano risultati doppi rispetto al mercato in generale dopo la quarta riduzione dei tassi da parte della banca centrale.
Il mercato, misurato dallo Standard & Poor’s 500 ha gia’ riportato un guadagno dell’11% dal 4 aprile e, anche se nelle ultime due giornate di contrattazioni si e’ assistito ad un ulteriore scivolone, Applegate insiste che gli investitori abbiano semplicemente fatto una pausa. Sostiene pertanto che se le similitudini con il passato dovessero continuare, i guadagni medi di quest’anno potrebbero essere in eccesso del 30%.
Nel passato, durante periodi di aggressivi allentamenti della politica monetaria, il mercato ha toccato il fondo tre mesi dopo il primo taglio dei tassi – durante il ciclo corrente la Fed e’ intervenuta per la prima volta il 3 gennaio, quindi circa 3 mesi fa – e durante periodi di turbolenza dell’economia i rally azionari tendono ad essere compressi – come questa volta.
I settori che di solito hanno registrato risultati inferiori a quelli di mercato durante i rally – materiali base, servizi di telecomunicazione, prodotti ciclici di consumo, energia, settore sanitario e servizi pubblici – non sono andati molto bene dal 4 aprile, mentre i settori che tendono a ‘outperform’ durante il rally del mercato – beni capitali, finanziari (specialmente banche d’investimento e broker) e tecnologia (specialmente semiconduttori) hanno dato buoni risultati.
Naturalmente il passato non e’ un indicatore sicuro del futuro, ma anche i dati aziendali e quelli sull’economia danno ragione d’ottimismo.
Galvin e’ certo che gli utili aziendali hanno in serbo buone sorprese, soprattutto dopo le revisioni in negativo delle aspettative – il 57% delle societa’ dello S&P 500 che hanno gia’ annunciato i dati trimestrali hanno dato risultati superiori alle previsioni – e che gli investitori stanno diventando sempre piu’ discriminanti quando si tratta di scegliere i vincitori e i perdenti di ogni settore.
Dal punto di vista economico, i nuovi ordini alla produzione sono cresciuti, segnalando la fine del processo di correzione delle scorte e il sondaggio della Conference Board tra gli amministratori delegati delle societa’ americane riflette l’ottimismo di una ripresa dell’economia nei prossimi sei mesi.
L’economista di Credit Suisse First Boston e’ certo poi che la banca centrale “fara’ tutto il possibile per far muovere l’economia” e Kerschner di UBSWarburg anticipa la riduzione dei tassi di un intero punto percentuale prima di agosto.